giovedì 28 gennaio 2016

Io sono...

Io sono.
Non avrei voluto, ma sono. Sono ancora.
Tu hai voluto che io fossi ancora.

In mezzo a questo tempo che scorre, a questo mondo che muta io sono sempre uguale.
Sono sempre lo stesso, non sono cambiato nella mia essenza.
Io sono la stessa persona che ti teneva compagnia quando non riuscivi a dormire.
Quello che aspettava che tu dormissi per regalarti un pensiero da leggere al tuo risveglio.
Io sono quello che ti abbracciava quando avevi bisogno di conforto e che c'era sempre quando avevi una difficoltà.
Che ti dava il bacio sulla fronte e rimboccava la copertina.
Quello che adorava la tua voce e che faceva pace con il mondo quando la sentiva.
Che stava male e smattava senza capire il perché e quando ti sentiva scopriva che era solo il riflesso di come stavi tu.
Quello che era felice se tu eri felice...
Quello che faceva il giullare per rallegrarti, anche quando avrebbe solo voluto morire.
Che quando ti faceva un complimento, ti dimostrava che era fondato.

Ecco, chi sono io.

Io sono quello che....
... e che si è buttato nel fuoco per te, anche se forse per te è ancora presto per capirlo.
Io sono ancora.
Io lo sono ancora.
Non ho mai smesso di esserlo. Non potrò mai smettere di esserlo.
Io continuerò ad essere così, lasciando che tu prosegua la tua strada, e sperando che tu possa essere sempre felice, anche se forse tu non potrai mai capire cosa ho fatto davvero e perché.
Io ti amo.
Sempre.
Anche quando non mi credi.

venerdì 22 gennaio 2016

Dolce tormento

Chissà se saresti contenta di leggere quello che sto per scrivere...

Giusto per non farmi mancare nulla, ieri notte ti ho sognato... o meglio ho sognato la tua voce.
Sai quanto mi piacesse la tua voce e ieri notte, anzi questa mattina sono stato svegliato dai miei incubi dalla tua voce...
Ho sognato di sentire il telefono squillare e di rispondere alla telefonata... eri tu.
Hai iniziato a parlare  senza darmi tempo di rispondere nulla, ma quando hai sentito che ero io dall'altra parte hai smesso.
Inutile dire che questo mi ha scatenato tutta una serie di emozioni e... nulla, per quanto io cerchi disperatamente di riuscire a vivere senza di te, tu sei e resterai sempre dentro di me, come un dolce terribile tormento.

Ti amo nonostante me e nonostante te.

Il vuoto...

Mi ci è voluto tempo. Perché ci vuole sempre tempo per riuscire a superare determinate situazioni. Per capire. Anche se a volte non ci sarebbe nulla da capire. Anche se questa non la riuscirò a superare...

E allora eccomi qui a scrivere ancora una volta. A scrivere di me e di te, ma non per te. Io scrivo per me. Solo per me. Per fermare un attimo. Un'istantanea della mia vita.  Sono tanti i post che sono in attesa di essere pubblicati. Fermi nel loro limbo in  attesa di essere completati.  Post che forse vi rimarranno per sempre perché vuoti. Vuoti come il vuoto che hai lasciato in me, un vuoto che ho dovuto provocare per non impazzire.
Per me è stata una lotta dura. Ti avevo già detto che avrei trovato il modo per allontanarti da me senza farti soffrire. Il modo di fartelo fare con rabbia, perché la rabbia cancella il dolore. Lo ferma nell'attimo e poi, trascorso l'attimo, non lascia rimpianti. Tu dicevi che non sarebbe mai successo, perchè tu avresti saputo accorgertene e mi avresti fermato...
Invece ho vinto io e sai perché? Perché per te ormai, l'apparenza è  tutto. È la tua religione. E' ciò che ti impegna totalmente.
Apparire... sembrare in ogni sua possibilità.
Sembrare bella
Sembrare matura
Sembrare responsabile
Sembrare... apparire... illudere... tutta te stessa si preoccupa ormai solo di questo.

Quando ti  ho conosciuta tu "ERI". O forse anche allora, ti sforzavi di apparire ciò che avresti voluto essere senza esserlo? e come si sa, non si riesce sempre ad apparire ciò che non siamo, alla fine ciò che siamo esce fuori e annulla l'apparenza (che bel ragionamento lineare).
E' solo grazie a questo che ho potuto farti allontanare. E' solo grazie al fatto  che tu non cerchi più di capire il perché. Ti limiti al cosa e soprattutto al come... cosa ti si dice e come ti si dice. Cerchi di approfondire solo quando sei interessata... toccata. Ma non più di tanto, perché tu non hai più tempo. Soprattutto per gli altri. Non ti poni il problema di cosa fai e come fai stare gli altri. Solo di come stai tu e di cosa ti serve per "stare bene".

Ferisci, allontani, avvicini, trascuri a tuo piacimento. Lo fai con tutti. Usi chi ti vuole bene finche ti serve, poi lo lasci alla porta. Ad aspettare che ti torni ancora utile, per usarlo ancora e poi allontanarlo nuovamente... ma non del tutto... solo per il tempo in cui non ti è più necessario. Poi lo fai sentire nuovamente importante per non perderlo del tutto e poterlo usare ancora.

Io ho patito questo tuo modo di fare. L'ho patito soprattutto perché con me hai deciso di iniziare a farlo quando sono stato male e per un volta ho avuto davvero bisogno di te. Mi hai mandato in frantumi e ho dovuto cercare di rimettermi insieme da solo. Ancora una volta. L'ultima.
Adesso sono vuoto. Circondato da tante cose che mi parlano e mi fanno ricordare di te. Non so più se ho fatto la cosa giusta, perché ogni giorno mi rendo conto che ho ancora bisogno di te. Di sicuro io non ti cercherò. Non voglio più che tu possa farmi male giocando con me. Meglio il vuoto nell'anima.

Sarebbe tutto più semplice se...
                                                                   ...riuscissi a non amarti.