mercoledì 11 novembre 2015

Ancora qui...

Il mio compleanno è passato e il mi regalo è sfumato.
Non mi è stato consentito di farlo.
ennesimo fallimento che si va ad aggiungere alla mia infinita lista.
Eppure ero pronto e deciso, ma...
Ho sbagliato.
Ho sbagliato perché non ne dovevo parlare.
Doveva rimanere una cosa mia. Se così fosse stato nessuno si sarebbe intromesso.
Aveva più senso così.
Solo io nella mia stupidità infinita potevo pensare sarebbe andata diversamente.

E io sono ancora quì.
Inutilmente quì.

Eppure non è più come prima... adesso sono più vuoto.
L'essere arrivato sul punto, pronto ad andarmene, mi ha annullato, anche se non mi è stato concesso di andarmene.
Io non sono più!
Sono un involucro vuoto.

L'appuntamento non è annullato perché non sono stato io ad averlo annullato.
E' solo rimandato.
E quel giorno finalmente me ne andrò in silenzio, nell'indifferenza generale.

Perché amare è la cosa che può farti male più di ogni altra cosa... più di ogni altra tortura.
E io la amo... Dio quanto la amo.

domenica 8 novembre 2015

Parole ...


Telefonate... messaggi... parole...
A tutti ho chiesto di darmi un motivo che effettivamente potesse darmi una ragione per restare. Di non dirmi il solito "per tuo figlio" .
Il silenzio.
Nessuno ha saputo darmi un motivo per rimanere che non fosse vano. Nessuno ha saputo davvero capire il senso della mia domanda.
Eppure non era così difficile.
Oggi è domenica... tutti sono impegnati come sempre. Tutti sono nuovamente assorti nella loro vita.
Sono nuovamente solo.
C'è solo una persona che mi sta intasando la casella di messaggi. Messaggi che eviterò accuratamente di leggere, perché nella sua sensibilità so che lei mi ha sicuramente scritto la risposta giusta.
Ma io non è da lei che la voglio.
Forse sono un baro... o forse no?
Io volevo una risposta da determinate persone che... non da lei che so essere attaccata a me come una figlia al padre.
Noi non abbiamo un legame di sangue eppure... eppure lei è l'unica persona che mi riesce a far sentire davvero amato... peccato che io non cerchi questo da lei. Lei che mi giocava sulle ginocchia da bambina e mi chiamava zio... lei che oggi mi chiama papi, anche se sa come me che non sono il suo papi. Anche se devo ammettere che non mi sarebbe dispiaciuto esserlo.
Chissà, se lo fossi stato ora la sua vita sarebbe diversa... o forse no. Ci vorrebbe la sfera di cristallo per saperlo.

Purtroppo per restare, non basta pensare che serve agli altri... é necessario pensare che serva anche a se stessi.
E a me non serve. A me serve smettere di soffrire.

A me serve lei, quella lei che amo più di me stesso ma cui non apparterrò mai.

venerdì 6 novembre 2015

Mi sfogo...

Non riesco capire perché si debba sempre arrivare a un qualcosa di eclatante per dimostrare quanto si tenga a qualcuno... non è più semplice dimostrarlo con le piccole azioni tutti i giorni?

Adesso che ho deciso di andarmene, assisto alla "catena umana" di persone che cercano di convincermi che sono importante per loro... dalla mia ex moglie al mio unico grande amore.
Come fa una persona che mi ha relegato in un angolino per 9 anni, fino alla nostra separazione, a dire adesso che io sono importante per lei e suo figlio?
Come fanno persone che fino a ieri stentavano a rispondere ai miei messaggi a dire che se me ne vado si spegne una luce? Che va via un loro punto di riferimento?
Non capiscono che avevano instaurato con me dei rapporti con determinate regole che poi hanno cambiato a seconda delle loro esigenze senza nessun preavviso?
Con le loro presenze mi hanno portato alle stelle, con i loro silenzi mi hanno precipitato nel baratro.
Come posso credere che cambierà qualcosa se resto?
Cosa mi può garantire che fra una settimana io non tornerò a pentirmi di essere rimasto, quando inizierò nuovamente a ricevere silenzi in risposta alle mie grida? o dei freddi e sintetici "adesso non posso ti rispondo dopo"... un interminabile dopo... a cui fa seguito un "sono stanca vado a letto".

Forse sono un egoista.
Un egoista che c'era sempre, sia quando poteva, che quando non poteva.
Che piuttosto si nascondeva in bagno per rispondere, ma che non si negava.
Che cercava di dimostrare alle persone a cui teneva che loro erano importanti. Sempre.

Io non ho mai preteso nulla... solo di non essere portato alle stelle per poi essere lasciato cadere.
Non ho mai preteso di essere il centro della vita di nessuno... tutt'al più l'ho desiderato. E' vero, a volte l'ho anche gridato con forza... con tutte le mie forze, perché quando incontri una persona speciale come lei, non puoi non desiderare di essere il centro della  sua vita.
Forse ho sbagliato, ma se è così, lasciatemi andare. Perché io non so essere diverso di così e quindi sbaglierò e soffrirò ancora.
Il mio non è un rimprovero ne un rinfacciare. Io sono così. Sono fatto male. Non mi posso cambiare. Non sono capace. Probabilmente neanche voi potete cambiare. Di sicuro non per me.
Non state male per me, io sono felice della mia scelta. La scelta più idonea per un codardo.

Non cercate di trattenermi per pietà o compassione.
Quello che mi sono preparato è un regalo che mi costa molto, in termine di energie sia mentali che fisiche.
Autoconvincermi ad andare via non è stato semplice.
Adesso sono pronto e sono convinto che è giusto. Che me lo merito.
Fra poco sarà il mio compleanno e sarà il giorno giusto.
Non mettetemi dubbi inutili se poi non siete convinti di poter essere diversi con me, perché io non so se poi avrò nuovamente la forza di farlo, e mi ritroverò condannato a soffrire.

Lo dico alla mia ex moglie, che adesso piange perché ho chiuso i miei conti in banca e li ho fatti versare sul suo.

Lo dico a S che dice di avere ancora un conto aperto con me e che prima  deve rendermi a tutti i costi un favore... ti ringrazio, posso andarmene anche senza avere un orgasmo con te... il fatto che io sia riuscito a farti provare il tuo primo orgasmo, beh non ti obblliga a nulla...

Lo dico a lei, la mia vita, che dice che andandomene io spengo una luce e dove vado io non c'è nulla... le luci sono così, si accendono e si spengono, ci saranno altre luci, sicuramente più brillanti della mia, che arriveranno ad illuminare la tua vita... e il nulla, al limite non potrà farmi male.
Io ti amo e questo è solo un gesto d'amore, nei miei e nei tuoi confronti.

Lo dico alla mia piccola Elisa, lo sai, io ho fatto per te quello che potevo. Tu sei stata catapultata a forza nella mia vita e io in questi 2 anni ho cercato di esserti vicino, perché eri troppo fragile per proseguire da sola. A te più che ad ogni altra persona io chiedo scusa, perché adesso tu avresti ancora bisogno di me, ma io nelle mie condizioni non sarei in grado di aiutarti più. Perdonami, ma se non vado questa volta, non so se ne avrò più la forza. E io mi devo questo atto di egoismo.

Lo dico a mio figlio, tu e tua madre mi avete sempre riproverato di non essere essere presente... la mia partenza non cambierà nulla.

Un abbraccio.

Tranquillo...

Sono immerso in un marasma di emozioni.
Sto vivendo un momento cruciale della mia esistenza.
Non credevo fosse possibile e invece... sono tranquillo.
Mi sento a posto.
Nel '95 pensavo che la mia vita fosse giunta al termine e io volevo ancora vivere... poi,  nell' attesa di quella che doveva essere la mia esecuzione, ho accettato l'idea che la mia vita si sarebbe interrotta.
Ho vissuto quegli attimi in ansiosa attesa che tutto finisse... invece sono stato risparmiato.
Quando ero pronto, mi è stato detto "Hanno deciso che devi vivere. Che vendicarsi su di te non riparerá nulla. Che sarà fatta giustizia quando potremo giustiziare il vero colpevole. Non ci serve un martire."
Da allora quanti anni mi sono stati regalati? 20?
Avrei dovuto viverli intensamente... io li ho buttati via.
Ho vissuto questo ultimo anno sentendomi finalmente vivo,  ma senza saper vivere.
Adesso,  come vent'anni fa io sono nuovamente pronto.
In questo momento sono lucido e convinto di quello che voglio fare.
Se è vero che esiste una vita dopo la morte e un'anima immortale, io lo scoprirò presto. Se tutto questo è vero,  potrò finalmente amarti.
Me ne andrò in silenzio. Come in silenzio ho vissuto. Senza lasciare tracce della mia inutile esistenza.
Senza dolori ne rimpianti.
Avrò assolto ai miei compiti.
Spero solo di non dimostrarmi un vigliacco. Anche se poi io so di esserlo, perché ci vuole più coraggio a vivere che a morire e io non ho tutto questo coraggio.

Ti amo, perdonami se puoi.

giovedì 5 novembre 2015

Inutile...

 



E' passato un anno. Anzi di più.
Quante cose sono cambiate in un anno.
Ti ho incontrata e... mi sono innamorato "a prima vista".
Chiaccherando con te ho imparato a conoscerti, ad apprezzare la tua forza e la tua fragilità.
La tua capacità di rialzarti quando cadi. Di affrontare le difficoltà che incontri.
Parlando con te, cercando di farti prendere coscienza di chi sei, della tua forza, delle tue capacita. e perché no, della tua bellezza, mi sono sentito utile. Per una volta.
Amavo le nostre chiaccherate, cercare di aiutarti ad acquistare sicurezza in te stessa.
Dimostrarti che ogni mio "complimento" non era infondato.

Poi, nelle nostre chiacchierate e nelle nostre vite sono successe tante cose che mi hanno fatto sentire davvero vivo... E' stato bellissimo sentirmi utile. Sentirti vicina. E' stato un crescendo di emozioni, una più bella dell'altra, almeno per me.

Poi tu hai smesso di scrivermi e di rispondermi.
Hai detto che dovevi staccare la spina da tutti per non rischiare di sprecare il tuo tempo.
Da tutti... anche da me.
E io mi sono sentito nuovamente inutile. Inutile e svuotato di tutto.
Forse è solo egoismo il mio continuare a cercarti. Egoismo, perché senza te io non riesco più a sentirmi vivo.
Io vivevo in te e per te. Uscendo tu dalla mia vita, è scomparsa tutta la mia felicità.... è scomparso tutto e io non esisto più.
Sto male, male davvero. Ancora una volta desidero solo morire, ancora una volta sono tornato ad essere inutile.
Inutile... Inutile... Inutile!
Eccola la parola più ricorrente nella mia vita...
la mia vita, un inutile spreco di tempo... ossigeno rubato agli altri.
Ma a tutto c'è rimedio... "a tutto fuor che alla morte"  recita un detto.
E allora eccola la soluzione.
A breve sarà il mio compleanno e sarà quello il giorno giusto in cui potrò farmi il regalo più bello.
Finalmente non sentirò più il dolore, non mi sentirò più inutile.
Spero di resistere abbastanza per arrivarci con la lucidità necessaria per poter essere finalmente felice.
Nessuno sentirà mai la mancanza di un essere inutile come me. Neppure tu.
E io, finalmente, potrò amarti ed esserti vicino per sempre.

Chimere...


Apparire.... oggi sembra  che la cosa più importante sia apparire e non essere.
Mi sembro sempre più fuori posto proprio perché ho smesso da tempo ormai di cercare di apparire e mi limito ad essere. Io sono come sono... i calci e i pugni della vita tanto è a me che arrivano non a ciò che cerco di apparire.
Sempre più mi convinco dell'inutilità di apparire, mentre sempre di più mi rendo conto che per gli altri è più importante l'apparenza.
Chi mi conosce mi continua a domandare perché sono così incazzato... non capisce che io non sono incazzato. Sono rassegnato alla mia inutilità. Non ho più nulla per cui valga la pena  di incazzarmi. Non ho più nulla per chi valga la pena apparire diverso. Non ho più nulla per cui valga la pena andare avanti.
Perché non si può sempre andare avanti per gli altri.
Se non senti bisogno di andare avanti per te stesso, non puoi trovare lo stimolo di farlo per gli altri.
Perchè vivere per gli altri non basta.
A me non basta.
Non ho più motivo di vivere per gli altri perché non ho più motivo di vivere per me.
Sono stufo di soffrire.
Ho sempre cercato di convincermi che fosse solo un momento ma poi passa. Perché tutto passa.
Invece l'unico a passare è il momento felice.
Passa e passa troppo in fretta... e passa troppo tempo prima che torni.
E io non posso aspettare. Non voglio aspettare, perché l'attesa è dolore.

E' tutta la vita che passo il mio tempo ad aspettare senza che qualcosa cambi davvero.
Tutte le mie aspirazioni e speranze si sono rivelate delle chimere e alla fine mi hanno avvelenato, bruciato e divorato.
Potrei vivere per lei, ma non mi basta.
Perché nulla ha significato quando sei inutile. Neppure lei.
Neppure il mio amore per lei.

mercoledì 4 novembre 2015

A fondo...

L'ho temuto tanto, l'ho temuto a lungo e alla fine è arrivato.
Ho avuto paura fin dall'inizio.  Perché è successo tutte le volte in cui mi sono innamorato...
E' arrivato il momento in cui vengo abbandonato.
Dovrei esserci abituato ormai, invece ogni volta riesce ad essere peggio della precedente.
Ma questa sarà l'ultima.
In poco più di un anno sono passato dalle stelle al baratro più profondo.
Prima avevo deciso di restare solo tutta la vita proprio per non provare più questo dolore... poi ho scelto di stare con una persona a cui volevo solo bene. Ha funzionato fino a quando non ho incontrato lei. A quel punto ho fallito e mi sono innamorato.
Non posso neppure dire che sia iniziato tutto per gioco. Non ho avuto il tempo di capire cosa stesse succedendo e mi sono ritrovato innamorato.
Innamorato in una maniera assoluta.
Uno di quegli amori che lasciano il segno.
Che ti portano in alto anche solo con una parola apparentemente insignificante.
Uno di quelli che ti uccidono quando ti lasciano.

Adesso sono  già diversi giorni che praticamente tutto è finito.
Un tutto che era un niente, ma un niente che per me era tutto.
Adesso nulla ha più senso e neppure mi interessa che qualcosa abbia ancora senso.

Ancora pochi giorni di pazienza, il tempo di mettere in ordine e poi... tutto potrà davvero finire.
Il giorno ideale si avvicina. Il giorno in cui il cerchio si chiude dove è iniziato.

Finalmente non ci sarà più dolore