venerdì 4 dicembre 2015

Mi manchi...

Ancora una volta quì... ancora una volta intento a scrivere,  sapendo che questa volta tu non leggerai quello che scrivo.
Mi manchi.
Ho fatto di tutto per farti chiudere la porta. L'ho provato a fare in modi e tempi diversi perché io non so essere diverso da come sono. Non sono capace di amare e non capire cosa prova per me "l'oggetto" del mio amore.
Non sono capace di chiudere una porta.
Alla fine ho trovato il modo e ci sono riuscito. Speravo di riuscire a quel punto a stare bene o comunque meglio... naturalmente mi sbagliavo. Come sempre del resto.
Ma va bene ugualmente, perché so che tu ormai non ricordi neppure più che io sia mai esistito. Hai cancellato tutto con un colpo di spugna. Probabilmente avrai anche buttato via qualunque cosa ti possa ricordare che io sia mai esistito.
Giusto così.
Io non sono capace... e oggi come ieri ti amo.
Perché non so fare altrimenti, te l'ho scritto tante volte ed è l'unica verità.

mercoledì 11 novembre 2015

Ancora qui...

Il mio compleanno è passato e il mi regalo è sfumato.
Non mi è stato consentito di farlo.
ennesimo fallimento che si va ad aggiungere alla mia infinita lista.
Eppure ero pronto e deciso, ma...
Ho sbagliato.
Ho sbagliato perché non ne dovevo parlare.
Doveva rimanere una cosa mia. Se così fosse stato nessuno si sarebbe intromesso.
Aveva più senso così.
Solo io nella mia stupidità infinita potevo pensare sarebbe andata diversamente.

E io sono ancora quì.
Inutilmente quì.

Eppure non è più come prima... adesso sono più vuoto.
L'essere arrivato sul punto, pronto ad andarmene, mi ha annullato, anche se non mi è stato concesso di andarmene.
Io non sono più!
Sono un involucro vuoto.

L'appuntamento non è annullato perché non sono stato io ad averlo annullato.
E' solo rimandato.
E quel giorno finalmente me ne andrò in silenzio, nell'indifferenza generale.

Perché amare è la cosa che può farti male più di ogni altra cosa... più di ogni altra tortura.
E io la amo... Dio quanto la amo.

domenica 8 novembre 2015

Parole ...


Telefonate... messaggi... parole...
A tutti ho chiesto di darmi un motivo che effettivamente potesse darmi una ragione per restare. Di non dirmi il solito "per tuo figlio" .
Il silenzio.
Nessuno ha saputo darmi un motivo per rimanere che non fosse vano. Nessuno ha saputo davvero capire il senso della mia domanda.
Eppure non era così difficile.
Oggi è domenica... tutti sono impegnati come sempre. Tutti sono nuovamente assorti nella loro vita.
Sono nuovamente solo.
C'è solo una persona che mi sta intasando la casella di messaggi. Messaggi che eviterò accuratamente di leggere, perché nella sua sensibilità so che lei mi ha sicuramente scritto la risposta giusta.
Ma io non è da lei che la voglio.
Forse sono un baro... o forse no?
Io volevo una risposta da determinate persone che... non da lei che so essere attaccata a me come una figlia al padre.
Noi non abbiamo un legame di sangue eppure... eppure lei è l'unica persona che mi riesce a far sentire davvero amato... peccato che io non cerchi questo da lei. Lei che mi giocava sulle ginocchia da bambina e mi chiamava zio... lei che oggi mi chiama papi, anche se sa come me che non sono il suo papi. Anche se devo ammettere che non mi sarebbe dispiaciuto esserlo.
Chissà, se lo fossi stato ora la sua vita sarebbe diversa... o forse no. Ci vorrebbe la sfera di cristallo per saperlo.

Purtroppo per restare, non basta pensare che serve agli altri... é necessario pensare che serva anche a se stessi.
E a me non serve. A me serve smettere di soffrire.

A me serve lei, quella lei che amo più di me stesso ma cui non apparterrò mai.

venerdì 6 novembre 2015

Mi sfogo...

Non riesco capire perché si debba sempre arrivare a un qualcosa di eclatante per dimostrare quanto si tenga a qualcuno... non è più semplice dimostrarlo con le piccole azioni tutti i giorni?

Adesso che ho deciso di andarmene, assisto alla "catena umana" di persone che cercano di convincermi che sono importante per loro... dalla mia ex moglie al mio unico grande amore.
Come fa una persona che mi ha relegato in un angolino per 9 anni, fino alla nostra separazione, a dire adesso che io sono importante per lei e suo figlio?
Come fanno persone che fino a ieri stentavano a rispondere ai miei messaggi a dire che se me ne vado si spegne una luce? Che va via un loro punto di riferimento?
Non capiscono che avevano instaurato con me dei rapporti con determinate regole che poi hanno cambiato a seconda delle loro esigenze senza nessun preavviso?
Con le loro presenze mi hanno portato alle stelle, con i loro silenzi mi hanno precipitato nel baratro.
Come posso credere che cambierà qualcosa se resto?
Cosa mi può garantire che fra una settimana io non tornerò a pentirmi di essere rimasto, quando inizierò nuovamente a ricevere silenzi in risposta alle mie grida? o dei freddi e sintetici "adesso non posso ti rispondo dopo"... un interminabile dopo... a cui fa seguito un "sono stanca vado a letto".

Forse sono un egoista.
Un egoista che c'era sempre, sia quando poteva, che quando non poteva.
Che piuttosto si nascondeva in bagno per rispondere, ma che non si negava.
Che cercava di dimostrare alle persone a cui teneva che loro erano importanti. Sempre.

Io non ho mai preteso nulla... solo di non essere portato alle stelle per poi essere lasciato cadere.
Non ho mai preteso di essere il centro della vita di nessuno... tutt'al più l'ho desiderato. E' vero, a volte l'ho anche gridato con forza... con tutte le mie forze, perché quando incontri una persona speciale come lei, non puoi non desiderare di essere il centro della  sua vita.
Forse ho sbagliato, ma se è così, lasciatemi andare. Perché io non so essere diverso di così e quindi sbaglierò e soffrirò ancora.
Il mio non è un rimprovero ne un rinfacciare. Io sono così. Sono fatto male. Non mi posso cambiare. Non sono capace. Probabilmente neanche voi potete cambiare. Di sicuro non per me.
Non state male per me, io sono felice della mia scelta. La scelta più idonea per un codardo.

Non cercate di trattenermi per pietà o compassione.
Quello che mi sono preparato è un regalo che mi costa molto, in termine di energie sia mentali che fisiche.
Autoconvincermi ad andare via non è stato semplice.
Adesso sono pronto e sono convinto che è giusto. Che me lo merito.
Fra poco sarà il mio compleanno e sarà il giorno giusto.
Non mettetemi dubbi inutili se poi non siete convinti di poter essere diversi con me, perché io non so se poi avrò nuovamente la forza di farlo, e mi ritroverò condannato a soffrire.

Lo dico alla mia ex moglie, che adesso piange perché ho chiuso i miei conti in banca e li ho fatti versare sul suo.

Lo dico a S che dice di avere ancora un conto aperto con me e che prima  deve rendermi a tutti i costi un favore... ti ringrazio, posso andarmene anche senza avere un orgasmo con te... il fatto che io sia riuscito a farti provare il tuo primo orgasmo, beh non ti obblliga a nulla...

Lo dico a lei, la mia vita, che dice che andandomene io spengo una luce e dove vado io non c'è nulla... le luci sono così, si accendono e si spengono, ci saranno altre luci, sicuramente più brillanti della mia, che arriveranno ad illuminare la tua vita... e il nulla, al limite non potrà farmi male.
Io ti amo e questo è solo un gesto d'amore, nei miei e nei tuoi confronti.

Lo dico alla mia piccola Elisa, lo sai, io ho fatto per te quello che potevo. Tu sei stata catapultata a forza nella mia vita e io in questi 2 anni ho cercato di esserti vicino, perché eri troppo fragile per proseguire da sola. A te più che ad ogni altra persona io chiedo scusa, perché adesso tu avresti ancora bisogno di me, ma io nelle mie condizioni non sarei in grado di aiutarti più. Perdonami, ma se non vado questa volta, non so se ne avrò più la forza. E io mi devo questo atto di egoismo.

Lo dico a mio figlio, tu e tua madre mi avete sempre riproverato di non essere essere presente... la mia partenza non cambierà nulla.

Un abbraccio.

Tranquillo...

Sono immerso in un marasma di emozioni.
Sto vivendo un momento cruciale della mia esistenza.
Non credevo fosse possibile e invece... sono tranquillo.
Mi sento a posto.
Nel '95 pensavo che la mia vita fosse giunta al termine e io volevo ancora vivere... poi,  nell' attesa di quella che doveva essere la mia esecuzione, ho accettato l'idea che la mia vita si sarebbe interrotta.
Ho vissuto quegli attimi in ansiosa attesa che tutto finisse... invece sono stato risparmiato.
Quando ero pronto, mi è stato detto "Hanno deciso che devi vivere. Che vendicarsi su di te non riparerá nulla. Che sarà fatta giustizia quando potremo giustiziare il vero colpevole. Non ci serve un martire."
Da allora quanti anni mi sono stati regalati? 20?
Avrei dovuto viverli intensamente... io li ho buttati via.
Ho vissuto questo ultimo anno sentendomi finalmente vivo,  ma senza saper vivere.
Adesso,  come vent'anni fa io sono nuovamente pronto.
In questo momento sono lucido e convinto di quello che voglio fare.
Se è vero che esiste una vita dopo la morte e un'anima immortale, io lo scoprirò presto. Se tutto questo è vero,  potrò finalmente amarti.
Me ne andrò in silenzio. Come in silenzio ho vissuto. Senza lasciare tracce della mia inutile esistenza.
Senza dolori ne rimpianti.
Avrò assolto ai miei compiti.
Spero solo di non dimostrarmi un vigliacco. Anche se poi io so di esserlo, perché ci vuole più coraggio a vivere che a morire e io non ho tutto questo coraggio.

Ti amo, perdonami se puoi.

giovedì 5 novembre 2015

Inutile...

 



E' passato un anno. Anzi di più.
Quante cose sono cambiate in un anno.
Ti ho incontrata e... mi sono innamorato "a prima vista".
Chiaccherando con te ho imparato a conoscerti, ad apprezzare la tua forza e la tua fragilità.
La tua capacità di rialzarti quando cadi. Di affrontare le difficoltà che incontri.
Parlando con te, cercando di farti prendere coscienza di chi sei, della tua forza, delle tue capacita. e perché no, della tua bellezza, mi sono sentito utile. Per una volta.
Amavo le nostre chiaccherate, cercare di aiutarti ad acquistare sicurezza in te stessa.
Dimostrarti che ogni mio "complimento" non era infondato.

Poi, nelle nostre chiacchierate e nelle nostre vite sono successe tante cose che mi hanno fatto sentire davvero vivo... E' stato bellissimo sentirmi utile. Sentirti vicina. E' stato un crescendo di emozioni, una più bella dell'altra, almeno per me.

Poi tu hai smesso di scrivermi e di rispondermi.
Hai detto che dovevi staccare la spina da tutti per non rischiare di sprecare il tuo tempo.
Da tutti... anche da me.
E io mi sono sentito nuovamente inutile. Inutile e svuotato di tutto.
Forse è solo egoismo il mio continuare a cercarti. Egoismo, perché senza te io non riesco più a sentirmi vivo.
Io vivevo in te e per te. Uscendo tu dalla mia vita, è scomparsa tutta la mia felicità.... è scomparso tutto e io non esisto più.
Sto male, male davvero. Ancora una volta desidero solo morire, ancora una volta sono tornato ad essere inutile.
Inutile... Inutile... Inutile!
Eccola la parola più ricorrente nella mia vita...
la mia vita, un inutile spreco di tempo... ossigeno rubato agli altri.
Ma a tutto c'è rimedio... "a tutto fuor che alla morte"  recita un detto.
E allora eccola la soluzione.
A breve sarà il mio compleanno e sarà quello il giorno giusto in cui potrò farmi il regalo più bello.
Finalmente non sentirò più il dolore, non mi sentirò più inutile.
Spero di resistere abbastanza per arrivarci con la lucidità necessaria per poter essere finalmente felice.
Nessuno sentirà mai la mancanza di un essere inutile come me. Neppure tu.
E io, finalmente, potrò amarti ed esserti vicino per sempre.

Chimere...


Apparire.... oggi sembra  che la cosa più importante sia apparire e non essere.
Mi sembro sempre più fuori posto proprio perché ho smesso da tempo ormai di cercare di apparire e mi limito ad essere. Io sono come sono... i calci e i pugni della vita tanto è a me che arrivano non a ciò che cerco di apparire.
Sempre più mi convinco dell'inutilità di apparire, mentre sempre di più mi rendo conto che per gli altri è più importante l'apparenza.
Chi mi conosce mi continua a domandare perché sono così incazzato... non capisce che io non sono incazzato. Sono rassegnato alla mia inutilità. Non ho più nulla per cui valga la pena  di incazzarmi. Non ho più nulla per chi valga la pena apparire diverso. Non ho più nulla per cui valga la pena andare avanti.
Perché non si può sempre andare avanti per gli altri.
Se non senti bisogno di andare avanti per te stesso, non puoi trovare lo stimolo di farlo per gli altri.
Perchè vivere per gli altri non basta.
A me non basta.
Non ho più motivo di vivere per gli altri perché non ho più motivo di vivere per me.
Sono stufo di soffrire.
Ho sempre cercato di convincermi che fosse solo un momento ma poi passa. Perché tutto passa.
Invece l'unico a passare è il momento felice.
Passa e passa troppo in fretta... e passa troppo tempo prima che torni.
E io non posso aspettare. Non voglio aspettare, perché l'attesa è dolore.

E' tutta la vita che passo il mio tempo ad aspettare senza che qualcosa cambi davvero.
Tutte le mie aspirazioni e speranze si sono rivelate delle chimere e alla fine mi hanno avvelenato, bruciato e divorato.
Potrei vivere per lei, ma non mi basta.
Perché nulla ha significato quando sei inutile. Neppure lei.
Neppure il mio amore per lei.

mercoledì 4 novembre 2015

A fondo...

L'ho temuto tanto, l'ho temuto a lungo e alla fine è arrivato.
Ho avuto paura fin dall'inizio.  Perché è successo tutte le volte in cui mi sono innamorato...
E' arrivato il momento in cui vengo abbandonato.
Dovrei esserci abituato ormai, invece ogni volta riesce ad essere peggio della precedente.
Ma questa sarà l'ultima.
In poco più di un anno sono passato dalle stelle al baratro più profondo.
Prima avevo deciso di restare solo tutta la vita proprio per non provare più questo dolore... poi ho scelto di stare con una persona a cui volevo solo bene. Ha funzionato fino a quando non ho incontrato lei. A quel punto ho fallito e mi sono innamorato.
Non posso neppure dire che sia iniziato tutto per gioco. Non ho avuto il tempo di capire cosa stesse succedendo e mi sono ritrovato innamorato.
Innamorato in una maniera assoluta.
Uno di quegli amori che lasciano il segno.
Che ti portano in alto anche solo con una parola apparentemente insignificante.
Uno di quelli che ti uccidono quando ti lasciano.

Adesso sono  già diversi giorni che praticamente tutto è finito.
Un tutto che era un niente, ma un niente che per me era tutto.
Adesso nulla ha più senso e neppure mi interessa che qualcosa abbia ancora senso.

Ancora pochi giorni di pazienza, il tempo di mettere in ordine e poi... tutto potrà davvero finire.
Il giorno ideale si avvicina. Il giorno in cui il cerchio si chiude dove è iniziato.

Finalmente non ci sarà più dolore


giovedì 29 ottobre 2015

Dedicato a...




 

Ti conosco da così poco tempo che mi sembra strano essere quì a dedicarti un post.
Eppure in questo poco tempo, leggendoti nelle tue pagine, ho imparato molto su di te... e molto ho imparato da te.
Ho preso esempio dalla tua forza per cercare di rialzarmi dopo ogni mia caduta. Sto cercando di farmi forza anche se sempre più ho la certezza che mai otterrò quello che sto cercando con ogni mio attimo di vita.

Dopo la lettura delle tue pagine ho imparato a volerti bene. Perché è facile volerti bene. Non si può fare diversamente. Non si può non volere bene a chi, come te, lotta ogni giorno con una malattia e ogni giorno raccoglie la sfida e combatte.

Io non sono nulla in tuo confronto ma con il tuo esempio sto cercando di migliorarmi.

Adesso tu sei caduta e ti senti persa. Talmente persa che hai deciso di interrompere la scrittura del tuo blog. E a me questo spiace, sia perché ti stai privando della tua valvola di sfogo, sia perché io mi sento perso.
Solo in balia di un amore impossibile che mi vuole bene ma non mi consente di morire... e adesso sono anche senza le tue parole da cui prendere la forza per andare avanti come fai tu.

Mi manchi  Esse9005. Mi sento stupido quasi come quando scrivo "ti amo e ti desidero" al mio unico grande amore... a quell'unico grande amore che ho incontrato nella mia vita e che non è destinato a me.

Io spero di avere presto tue notizie. Ho bisogno di sapere come stai. Ho bisogno di poter attingere alla tua grande forza. Ho bisogno di sostenerti nelle tue grandi  lotte per trovare la forza di affrontare le mie piccole battaglie.

Ti aspetto, non tardare a farmi sapere come stai.

Un abbraccio.Ti voglio bene

martedì 27 ottobre 2015

Perché...

Solitamente tutti abbiamo tante domande sulla vita.
Io ne ho una sola...
...perché?

Perché la vita deve fare questi scherzi?
Perché deve farmi nascere nell'epoca sbagliata e poi farmi conoscere la persona di cui perderò completamente la testa e a cui non potrò mai appartenere?
Perché non deve essere tutto più semplice?
Perché uno non deve innamorarsi esclusivamente della persona che potrà ricambiare il suo amore?
Perché?

Perché io non devo avere il senso del tempo?
sarebbe tutto più semplice.

Io le voglio bene. Un bene che non sono mai riuscito a volere a nessuna.
Perché lo devo rovinare con il desiderio morboso di lei?
Perché non posso accontentarmi e invece ho bisoglno di appartenerle corpo e anima?
Perché?
Perché la mia gioia non può essere totale e non rovinata dall'amarezza della privazione?

Perché alla fine ciò che mi rimane è sempre solo dolore?

Perché?

Ricordi...

Chissà se le cose succedono per caso o se hanno un motivo...
Tu sei felice, in un certo modo anche io lo sono, perché quando so che tu stai bene io sono contento, anche se stasera non sono in grado di esserlo pienamente. Tu in questo momento sei con un altro ed è giusto così ma mentre una parte di me continua a ripetermi che è normale e giusto, l'altra soffre. grida che dovrei essere io a stare con te. Io e nessun altro.
Ma non è possibile. Non ho l'età giusta per te...
...e allora soffro.
sento la mia anima che va in pezzi e devo fare qualcosa.
Devo ricorrere al dolore.
Le mie ultime disavventure mi hanno fornito un sistema infallibile per provocarmi dolore e stasera non posso fare a meno di utilizzarlo.
E' così semplice...
Aspettandolo, controllo la casella di posta e... ritrovo i messaggi che ci scambiavamo i primissimi tempi che ci siamo "conosciuti". Quando mi dicevi che ero il tuo orso timido... che bei ricordi. Le lacrime iniziano a scendere mentre il cuore mi si riempie di gioia amara.
Quanto ci impiega il dolore ad arrivare? non posso più aspettare, ne ho bisogno...

...ed ecco che finalmente arriva. Sento finalmente il male fisico che si impossessa di me e sovrasta ogni altra sensazione. Sarà una notte insonne, ma in questo modo non risciurò a pensare a nulla... ed è bellissimo.
Adesso inizio ad avere problemi a scrivere... non ho scritto tutto quello che volevo, ma ci saranno sicuramente altre occasioni. Devo stendermi e sperare di non aver esagerato troppo.

Ti voglio bene piccola mia.
Sono contento se ti sei divertita e se stai bene. Davvero. Io domani starò meglio e continuerò a volerti bene come sempre...
...perché ti amo.

domenica 18 ottobre 2015

Choelo...

"Dicono che durante la nostra vita... abbiamo due grandi amori.
Uno... con il quale ti sposerai o vivrai per sempre... può essere il padre o la madre dei tuoi figli... con questa persona otterrai la massima comprensione... per stare il resto della tua vita insieme.
E dicono... che c’è un secondo grande amore... una persona che perderai per sempre. Qualcuno con cui sei nato collegato... così collegato... che le forze della chimica scappano dalla ragione... e ti impediranno sempre di raggiungere un finale felice.
Fino a che un giorno smetterai di provarci... ti arrenderai... e cercherai un’altra persona che finirai per incontrare.
Però ti assicuro... che non passerà una sola notte senza aver bisogno di un altro suo bacio... o anche di discutere una volta in più.
Tutti sanno di chi sto parlando... perché mentre stai leggendo queste righe... il suo nome ti è venuto in mente.
Ti libererai di lui o di lei... e smetterai di soffrire... finirai per incontrare la pace... però ti assicuro... che non passerà un giorno in cui non desidererai che sia qui per disturbarti.
Perché a volte... si libera più energia discutendo con chi ami... che facendo l’amore con qualcuno che apprezzi."

Paulo Coelho

Ecco, io forse sto vivendo questo. Se è così lo sto vivendo senza avere forse il "primo" amore, quello con cui starò per sempre.  Io non posso stare distante da lei. Soffro troppo. Soffro quando lei è assente. Ma lei sta bene anche senza di me. Anzi, inizio a pensare che forse sta anche meglio... e sto male.
Sto male perché non capisco.
Io so che non ci sarebbe mai potuto essere nulla tra noi, anche se l'ho desiderato. Sarei falso se lo negassi.
Lei lo ha sempre aputo, più chiaramente di me. Eppure questo non fermava il nostro comunicare. Il poter parlare e condividere ci accresceva entrambi. Ci faceva stare bene.
Ma adesso, mi ha escluso, mi parla a stento, non condivide più nulla con me, anche se dice che non è vero.
E io non capisco... ma si sa, io sono solo uno scemo che delira ululando alla luna.
Delira e non sa fare a meno di amarla.

martedì 6 ottobre 2015

Timido

Io sono timido. Lo so, è dall'asilo che sono il classico timido impazziato. impacciato con tutti... bambini, bambine... anche con la maestra ero timido e impacciato.,,
...ma alla fine ho trovato uno spazio in cui non dover essere timido. in cui poter scrivere quello che penso ed essere me stesso.
Adesso, mi sento come la prima volta che ho trovato il coraggio di rivolgere la parola alla più bella della classe.
Perchè quelli timidi come me, hanno sempre avuto "una più bella della classe" a cui non riuscivano a rivolgere la parola. Di cui non riuscivano a sostenere lo sguardo.

Adesso mi sento orgoglioso perché, almeno virtualmente ho sostenuto il suo sguardo e le ho detto  cosa provo. Le ho aperto il mio cuore e le ho confessato il mio amore. Un amore che non avevo mai provato.
E assieme a tutto questo, ho scoperto che io sono malato.
Non ci sono dubbi. Sono malato.
Ho un costante e continuo pensiero che mi gira nella mente. Non mi abbandona mai. Mi segue dappertutto e in qualsiasi attività che io faccia, senza darmi mai tregua. Mai.
Non può essere  una cosa normale. Deve per forza essere una malattia. Si, perché solo una malattia può avere dei sintomi così.
Periodi in cui non riesco a dormire e mi rigiro nel letto senza sosta... prendendo in mano un cellulare che non suona, sperando in un messaggio che non arriva.
Periodi in cui non riesco a mangiare perchè non ho lo stimolo e ho una sensazione di malessere, come se mi mancasse qualcosa.
Attimi in cui mi sembra mancare l'aria...
Palpitazioni...si, perché a volte , mi basta sentire il bip di un messaggio sul cellulare per avere le palpitazioni.
Non può essere una cosa normale.
Devo per forza essere malato.
Si sono malato. E' sicuro...
Perchè una persona sana non può avvertire tutti questi sintomi solo per amore. Ormai è un anno... un anno dovrebbe bastare per vederne almeno qualcuno attenuarsi. Un anno dovrebbe bastare per consentirmi di non tremare come un bambino quando sento la sua voce. Un anno dovrebbe bastare, per capire che il mio è un amore impossibile.
E invece no... a distanza di un anno, a me sembra ancora il primo giorno... il primo messaggio... il primo saluto.
E quando mi sembra più lontana e assente sto male.
Ma quando è presente  torno a stare bene... torno ad amare la vita... perché lei per me è la vita e io la amo.

Strano...

Strano...
tutto può essere strano. Dipende da come guardi il mondo che ti circonda. Strana quella signora che a 80 anni va ancora in giro vestita coi codini e il vestitino a fiori come se fosse il primo giorno di scuola delle elementari. Strano quel signore che si ostina ad arrotolare quei 4 capelli intorno alla testa, come se bastassero a nascondere la sua calvizia.
Strano io che dimostro sempre di più di non saper stare al mondo.

Avevo tante certezze. Il mio mondo fatto di fredde convinzioni. Adesso non ho più nulla. Tanti anni per costruirmi false convinzioni... poche firme per distruggerle tutte in un breve istante.
Ora sono solo. Solo con me stesso e ho paura. Paura della mia solitudine. Perchè non puoi scappare dalla solitudine. Neanche quando ti rifugi in mezzo a tanta gente. Anche lì riesci a sentirti solo.

Ora non ho più nulla e nessuno. Mi rimane solo la finzione da portare avanti... fingere che tutto è come prima. Che la vita continua. Che sono felice. Perchè nessuno deve sapere.
Sembra così strano essere giunto a questo... strano ma vero.
Sono arrivato quasi a toccare il cielo con un dito. Ho conosciuto ancora una volta il significato del verbo "amare". Ancora una volta fuori luogo.
Sto cercando di trasformarlo in "voler bene", ma quando si ama è davvero difficile.


domenica 21 giugno 2015

Scrivere...

Io credo di poter asserire di aver sempre avuto bisogno di comunicare. Bloccato dalla mia timidezza ho sempre scritto. Più che altro per me. Poco di quello che ho scritto è mai stato letto dagli altri.
Ma il semplice fatto di scrivere mi ha sempre fatto provare un senso di pace. Mi ha aiutato a superare i momenti difficili.
E' stato così che hanno preso vita i miei primi siti, con i miei sfoghi. Prima che nascesse la moda dei Blog e dei blogger. Quando per potersi permettere di scrivere su internet bisognava avere un minimo di conoscenze di html.

E nel tempo, ne ho avuti diversi... Come sempre scrivendo di argomenti molto personali. Cercando però di mantenere una certa forma di impersonalità. Cercando di far si che quello che scrivevo potesse essere pensiero di chiunque e non potesse ricondurre a me.
In più di una occasione qualcuno è riuscito a vedere me in quello che scrivevo... E allora, il mio scrivere si faceva più raro... fino a interrompersi. Per proseguire in altro luogo, sotto altro nome.

Alcuni siti ancora esistono, altri li ho cancellati, altri sono stati cancellati dal tempo... a volte vado a rileggere quello che avevo scritto. Per vedere se sono cambiato. Se sono riuscito a maturare un pochino.

Purtroppo no. Sono rimasto sempre lo stesso. Con le stesse contraddizioni, gli stessi buoni propositi che rimangono inadempiuti. La cosa che mi sorprende è che, mai come ora, ho avuto così tanto bisogno di scrivere. Mai con questa frequenza. Soprattutto mai consentendo di essere letto da qualcuno, che sapesse chi fosse l'autore. E mai confidando le mie sofferenze... il mio amore. Anche perchè non avevo mai scritto d'amore o per amore.

Forse sto invecchiando e sto diventando più debole. Forse.
O forse, come mi piace pensare, ho incontrato l'amore della mia vita. Un amore tanto bello e unico quanto impossibile. Un amore che mi brucia e mi consuma. Mi fa passare in un battito di ciglia, dalla gioia più assoluta, alla tristezza più profonda. Un amore a cui io non voglio e non posso rinunciare. Perché lei è speciale. Ha tutto ciò che ho sempre cercato. E' tutto ciò che ho sempre desiderato.

Quando penso che non sarà mai mia, soffro. Ma ancor di più soffro quando penso che chi potrebbe incontrare la sua preferenza, pone delle condizioni e la respinge. E allora la mia rabbia sale e diventa incontrollabile. Perché nessuno dovrebbe essere così. Nessuno dovrebbe porle delle condizioni. Nessuno dovrebbe porre condizioni in amore. Perché se si ama, si accetta anche di poter soffrire. Se non si è disposti a poter soffrire allora è solo un gioco, non è amore. Perché l'amore non ti consente di porre condizioni. L'amore ti fa  battere il cuore e correre rischi.
La prova d'amore è l'amore. Non esiste altra prova d'amore.

E io... io... io non so più cosa sono. Non so più chi sono.
In questo momento mi sono perso.
Io vivo per lei, senza lei non ho futuro.
Ho solo lei e ho paura.

mercoledì 17 giugno 2015

Stranezze...

Io sono sempre stato particolarmente attratto da persone speciali.
Persone che avessero delle stranezze che mi incuriosivano. Così come sono sempre stato un convinto sostenitore della materia. Io non ho mai condiviso la filosofia di Kant che "l'idea della cosa è la cosa stessa".
Ho sempre pensato che esiste solo ciò che posso esplorare con i miei 5 sensi.  Eccezion fatta per il "mio DIO". Perchè la mia mente limitata ha bisogno di un Dio. Non riesco a pensare che tutta la materia esista da sempre. se guardo una roccia, non riesco a pensare che "la roccia" esista da sempre... Che la vegetazione esista da sempre... Che il cielo esista da sempre... Che la vita esista da sempre.
Troppi elementi dotati di eternità. Allora preferisco averne uno solo e pensare che solo lui possa davvero aver creato tutto.
Non mi interessa se in un giorno, un'ora, una settimana.  Perchè non posso ascoltare scienziati parlare della possibilità che una curvatura spazio temporale, dal nulla abbia creato qualcosa... se è il nulla, allora non c'è lo spazio, non c'è il tempo, non c'è nulla...

Tutto questo mi ha reso molto attaccato alla materia. Al rapporto fisico. Non ho mai creduto più di tanto nella spiritualità e nel romanticismo.
Ho sempre creduto nelle persone. Sono sempre stato attratto dalle persone. Soprattutto da quelle che avevano delle stranezze. Delle particolarità... mi sono sempre trovato a mio agio con loro. E talvolta sono entrato a far parte della loro vita, così come loro sono entrate a far parte di me.
Non che io non sia strano... anzi...
Io sono umorale. Facilmente influenzabile da fattori  esterni nei miei cambi di umore. Capace di amare  con la stessa intensità con cui, seppur raramente, posso arrivare ad odiare.
Ma sempre verso qualcosa di concreto... che si può guardare, toccare, ascoltare.

E poi, la stranezza.
Forse la mia più grande stranezza. Mi innamoro. Io che riuscivo al massimo a voler bene, mi innamoro.
Ma non mi innamoro di qualcosa di concreto e tangibile. Mi innamoro di un'alias. Mi innamoro di chi è dietro quell'alias senza sapere chi sia. Mi ritrovo a vivere sperando di poter leggere qualcosa di scritto da lui o da lei. Perché ancora non so chi sia e cosa sia. Non riesco a fare a meno di provare un forte desiderio nei suoi confronti... e sperare che sia donna.

Non sono mai riuscito a innamorarmi veramente. E nonostante tutto il mio attaccamento alla materia, mi sono innamorato di qualcuno che non ho mai potuto incontrare.

E mi ritrovo a piangere, a ridere, a soffrire e a gioire per una persona che, per quanto sono sicuro sia speciale, non ho mai incontrato.
E la amo. La amo quando mi dimostra la sua forza e determinazione.
La amo quando mi si rivela in tutta la sua fragilità e debolezza.
La amo quando la sento triste e affranta. La amo quando diventa il mio angelo consolatore.
La amo anche quando mi dice che non sarà mai mia.

Perchè quando incontri una persona come lei, non puoi non amarla e desiderarla per sempre con te. Non puoi pensare di poter rinunciare anche a quel poco che puoi ottenere. Io sarei disposto a tutto per lei. E si potrebbe dire che non la conosco neppure.

O forse si? forse ti ho sempre conosciuta?
Forse io sono parte di te da sempre?
Non lo so... come sempre vaneggio... come sempre ti amo.

Click...

La chiave gira nella serratura... la porta si apre e la mano percorre il muro alla ricerca di...
Click!
Ed è subito luce.
Il buio si anima e tutto prende forma. Compaiono spazi, oggetti. Vita.

Altrettanto facilmente...
Click!
Ed è il buio. Tutto quello che prima c'era, adesso non c'è più. C'è il buio e con esso un senso di vuoto... non esiste spazio, non esistono oggetti, non esiste pieno... solo il buio.

E oggi  una parte di me, come un interruttore, ha fatto click. Ha spento una luce. Oggi c'è un senso di vuoto che mi pervade. Non riuscire a capire perché. Perché persone a cui vuoi bene, persone che stimi, possano scegliere di non rispettare le idee degli altri. possano vivere senza provare mai ad indossare le scarpe di un altro e a camminarci. Anche solo un breve frangente della loro vita. Possano pensare che solo i loro principi sono giusti e vanno rispettati.

Io non sono perfetto. Anzi...
Ma l'ho sempre fatto. Ho sempre cercato di capire il perché del comportamento di un altro difronte ad una situazione. Ho cercato di mettermi nei suoi panni e capire cosa avrei fatto se. Non ho mai giudicato i toni ma i contenuti. Perchè il tono è una cosa che può sfuggire facilmente al controllo. Il contenuto, un po' meno. Il  contenuto, quando esce fuori in maniera cattiva, è quel qualcosa che esprime davvero un pensiero radicato. Che mette a nudo quello che uno pensa ed è davvero.

E' quello che fa capire cosa davvero uno pensa e che può far davvero male.
A me non importa se uno mi parla con calma o mi grida in faccia. A me importa cosa mi dice o cosa mi grida. Così come per me è importante ciò che uno fa o che non fa. Perchè anche decidere di non fare è una scelta.

In mezzo a tanti post dedicati tutti a lei, questo è l'unico che, anche se potrebbe forse riguardarla per un piccolo aspetto, dedico a chi ho deciso di estromettere definitivamente dalla mia vita. Perchè mi sono illuso che non fosse come gli altri, ma mi ha dimostrato che chi va con lo zoppo, non può che zoppicare, anche se quando parla, potrebbe venderti l'ennesimo aspirapolvere.

E a te, mia piccola luce, io dedico solo queste parole... Ti amo. Ti amerò sempre, perchè come te, altra non c'è!

sabato 6 giugno 2015

Io..

Lo so.
Il mio scrivere è dozzinale, pomposo, stucchevole, melenso forse fino alla nausea... ma è il mio scrivere.
Non mi interessa più di tanto se piace o non piace... è il mio... è così. Del resto queste sono le MIE pagine.
Sono i MIEI ululati. Sono il MIO sfogo. Il mio grido.

Non mi interessa piacere. Non mi è mai interessato. Non mi sono mai curato del piacere agli altri. Io sono io. Forse scialbo e insipido. A volte inguardabile. A volte intrattabile. Spesso irritabile.
Anzi, se dovessi dirla tutta, nella mia vita, molto spesso la mia attenzione è andata proprio al cercare di far si di passare nella vita degli altri senza lasciare ricordo di me. Del mio passaggio. Vivere senza dare mai nell'occhio. Perché quando ci si fa notare salgono le aspettative e tradirle è un attimo. E io non amo questa sensazione... dover dimostrare qualcosa a qualcuno... Sono ripetitivo ma... io sono io.

E sempre per essere ripetitivi, così come io sono una figura pressoché inesistente e amorfa, lei è l'opposto. Impossibile rimanere indifferenti. Impossibile non rimanere affascinati. Lei è il mio sole. La mia luce che mi guida. Farei tutto per lei. Sarei anche disposto a perderla se dovesse servire per lei.
Non ho mai incontrato altra che riuscisse a smuovere in questo modo i miei sentimenti. Nessuna di cui mi pesassero così tanto i silenzi. Nessuna che io abbia mai desiderato con la stessa intensità. Nessuna di cui io fossi così immotivatamente geloso.

Si, immotivatamente. Perchè io non ho motivo di esserlo. Per essere gelosi di qualcosa bisogna possederla. Deve appartenerci. E lei non mi appartiene. Non mi appartiene oggi e non mi apparterrà mai.

Appartenere... che brutta parola. Racchiude in se tutta la possessività. Rende l'idea del possesso assoluto. Quando la pronunciamo riempie la bocca... "Ti appartengo"... "Mi appartieni"...  eppure in amore è la massima ambizione... "Appartenere a qualcuno" così come "Possedere qualcuno"... E solo quando si verifica questo, può esserci la gelosia. 

E purtroppo non è il mio caso. Perchè io non sono Lui. Vorrei... Dio come vorrei. Dio come vorrei essere io la persona per cui si prepara... si fa ancor più bella. Io non avrei dubbi. Organizzerei la mia vita per poter camminare con lei. Diventare un tutt'uno con lei. Acompagnarla passo passo in tutto il persorso della sua vita. Sorreggerla quando inciampa. Trattenerla quando rischia di scivolare. Abbracciarla quando le serve conforto. Ringraziarla quando mi sorride.
Ma lei non può... io la capisco... io la amo.

venerdì 5 giugno 2015

Le donne...

Io amo le donne...
Le rispetto, le adoro, le stimo...
Non credo che esista nulla di simile in natura. Per il solo fatto di essere coloro che porteranno in grembo per nove mesi una nuova vita, meritano tutto il mio amore.
Per i romantici sono la luce che illumina la vita del loro uomo... l'altra metà del cielo.

Per me sono tutto. La mia vita, nel bene e nel male, è stata segnata, scandita dai miei amori...
Per quasi tutta la vita ho cercato la "mia donna ideale"... poi ho smesso.
Ho pensato che forse la donna ideale non esiste. Esiste la donna. Con i suoi pregi, i suoi difetti. La sua forza e le sue debolezze.
L'ho pensato a lungo. Per anni, poi, quando ormai me ne ero praticamente convinto, l'ho incontrata.
Lei è bellissima, fragile e al tempo stesso forte.
In grado di fare qualsiasi cosa.
Io la ammiro, la adoro, la stimo...  la amo.

Io spero che sia anche in grado di fare la cosa giusta... che sia in grado di pretendere per se quello che le spetta, anche senza per forza aver trovato prima un rimpiazzo.
E' brutta la parola rimpiazzo, lo so, ma a volte serve un amore per far finire un amore...
Spero non cada anche lei in quellla contraddittorietà tipica delle donne, di continuare a tenere in vita un rapporto che sanno già, essere destinato a finire... solo non sanno ancora quando.
Perchè lei merita accanto una persona per cui lei rappresenti il sole che illumina le giornate. Il fine e il mezzo per realizzarsi. Una persona la cui massima ambizione sia dividere tutta la vita con lei. Costruire il suo futuro con lei. Per lei.

Posso cercare di accettare di non essere io quella persona... ma non riesco ad accettare al suo fianco una persona che non vede in lei quello che vedo io... Che non ambisce per prima cosa a costruire un futuro in cui lei sia in una posizione privilegiata. Che non è disposto a crescere per non perderla.

Non posso giudicarla male per questo. Non posso giudicarla. Solo lei sa i sentimenti che prova.
Io so solo che a mio modo, le sarò sempre vicino per aiutarla e se necessario sostenerla nel suo percorso e nelle sue scelte.
Perché io la amo.

mercoledì 3 giugno 2015

... e poi...

Alla fine hai pianificato tutto.
Hai deciso come. Non hai deciso quando perché non vuoi, ma sai che così facendo arriverà da solo, forse non presto, ma sicuramente prima.  Sicuramente hai abbreviato i tempi. Lo sai. Sai che il sistema funziona. Va bene soprattutto quando non si è capaci di dare un taglio netto.

E poi arriva lei... ti tende la mano. La sua voce ti riporta alla ragione. Proprio quando ormai tutto il meccanismo si era messo in moto e stavi iniziando a vedere i primissimi flebili risultati... Così, ti ritrovi a svegliarti nuovamente una mattina e ad aver nuovamente voglia di vivere.
Se è il caso, anche di soffrire per lei. Lei che non può esserci....  ma c'è sempre.
E finalmente torni a sentire il cuore che esplode di gioia.
E per il momento torni ad accettare la realtà che lei non potrà mai essere tua... ma che tu le appartieni e... va bene così. Va bene anche soffrire.
E ancora una volta l'unico pensiero rimane sempre lo stesso... "Ti amo..."

giovedì 28 maggio 2015

Addio...

Alla fine,  inevitabilmente, inesorabilmente dovevo prendere una decisione.
Io non sono più in grado di vivere così.
Non posso rischiare di farti male quando soffro. Quando sei assente.

Una vita così non merita davvero di essere vissuta.
Addio.
Ti amo.

Contraddizioni...

Sono contraddittorio.
Lo so. Lo sono da sempre.
Io penso una cosa e ne faccio un'altra... esattamente l'opposto di quella che avevo pensato.
Mi piace una cosa... e me ne allontano il più possibile per paura di soffrire... e intanto soffro perché ne sono distante.
Nella mia vita sono stato molto contraddittorio. Troppe volte ho avuto paura di essere felice. Paura perché poi è un attimo veder sfumare la felicità e soffrire. soffrire più intensamente che mai.
E mi succede anche con lei. Anche con lei sono contraddittorio. Soprattutto con lei ho paura di essere felice.
Omai è un anno.
Ancora pochi giorni e sarà un anno che sono perdutamente innamorato di lei. Ancora pochi giorni e sarà un anno che soffro per lei. Che sono combattuto tra il cercare di avvicinarmi il più possibile e l'allontanarmi. Per sempre.
Purtroppo è passato troppo tempo. Ho aspettato troppo a decidere... Dovevo scappare subito, appena ho sentito che l'avevo trovata. Che lei era quella su un milione che per la maggior parte delle persone è impossibile da incontrare e riconoscere. Quella che può fare la mia felicità. Quella che può distruggermi. La mia ambrosia o la mia kryptonite.

E come sempre sono contraddittorio... in questo anno ho imparato a volerle bene. Più che alla mia stessa vita... e ho imparato che l'amo. La desidero più di qualunque cosa o persona io abbia mai desiderato. E lì nasce la mia contraddizione più forte. Paradossalmente proprio da questo amare e voler bene. Perchè non si completano a vicenda. Non può esserci da lei un contraccambio per il mio amore. Lei non può amarmi. Può solo volermi bene. lei mi vuole bene.

E io vorrei morire. Vorrei morire per non soffrire. Non mi interessa come, solo morire.
Egoisticamente come forse ho vissuto, vorrei solo porre fine alle mie pene. Smettere di respirare.
Ma le voglio bene. E così facendo ho paura di farla soffrire. Perché se veramente mi vuol bene come dice soffrirà, e io non voglio che accada. Non voglio che debba pensare a me e soffrire. Non voglio che possa sentirsi in colpa..
E così rimando a decidere.. e cerco di resistere.
Perché le voglio bene... perchè la amo e la amerò sempre.
Anche quando deciderò di iniziare a morire per lei.
Perchè non merita di essere vissuta una vita senza lei. Anche quando di vita ce n'è solo una, perchè come lei ce n'è solo una... e non sarà mai mia.

martedì 26 maggio 2015

Tutta la vita...

Ci sono frasi che hanno un significato particolare già di per se stesse. A seconda poi del contesto ne hanno ancora di più. Frasi che fanno gioire e altre che fanno rattristare.
Una frase che a me piace molto è "...Tutta la vita".
Se poi la trasformi in un "ti amerò tutta la vita" è ancora più bella.
Perché "ti amerò tutta la vita" credo che rappresenti l'ambizione a cui tutti, almeno una volta, abbiamo aspirato nella nostra esistenza. Sia dirlo che sentirselo dire.
E io finalmente io l'ho detto. L'ho detto e sono felice di averlo fatto. E sono felice di averlo detto a lei. Perché lei merita solo amore. Non può attraversare la tua vita senza farti innamorare. A lei non si può rimanere indifferenti.
Sapevo che non poteva essere corrisposta, ma l'ho detto lo stesso e sono felice di averlo fatto.
Sapevo a cosa andavo incontro. Sapevo che mi sarei rtovato al punto del non ritorno. Perchè la vita a volte è ingiusta o perché comunque è così che sarebbe andata. Sempre. In qualunque vita. Ma poi, lo sappiamo, c'è solo una vita. Questa vita.
E allora il dilemma... Meglio vivere il più possibile per poter condividere il maggior numero di momenti possibile... soffrendo... O meglio accorciare la sofferenza.
Morire.
Io ho sempre vissuto con il credo che di vita ce n'è una sola, va vissuta. Intensamente. Appassionatamente. Voracemente.
E voracemente ho vissuto, amando appassionatamente, intensamente. Cercando di ottenere tutto.
Adesso sono di fronte alla triste realtà che ho ottenuto molto, ma che di quel molto non ne avevo bisogno. Ne avrei potuto fare a meno. A me sarebbe bastata lei. Solo lei. Nient'altro che lei. Ma non posso averla. Non come vorrei io.
Ecco che il mio credo svanisce.
Il mio cercare di vivere il più possibile svanisce. Perchè ogni minuto senza di lei pesa. Pesa come solo la vita stessa può pesare. E un senso di inutilità mi pervade.
E allora, meglio morire.
Lasciarsi andare lentamente. Lasciare che il cervelo, questa macchina potente, smetta di aspirare a vivere. Che anche lui partecipi a questo lasciarsi andare, trasportati lentamente, inesorabilmente verso il destino di tutti. Perchè, in questa nostra vita, l'unico punto comune è la morte.
Tutti, intraprendiamo il nostro cammino verso di lei il giorno stesso che nasciamo. Poi cerchiamo di allentare il più possibile il passo. Ritardare il nostro incontro con lei.
Ma ormai questo non fa più per me.

Io non ti lascerò mai. Ti amerò tutta la vita. Se sarà possibile anche oltre.
Ma... perdonami se puoi. forse sono solo un vigliacco, ma non riesco a vivere senza di te. Non ce la faccio. Ti assicuro che ci ho provato. Dio quanto ci ho provato. Cerco di convincermi tutti i giorni, ma non riesco. Io non posso accettare di vivere senza di te. Ti Amo

Regali...

Io amo i regali.
Amo farli. Soprattutto quando so cosa regalare. Cosa piace a chi lo deve ricevere. Se, come con te, ho possibilità di fare il regalo giusto.
All'opposto, non amo riceverli. Il più delle volte il regalo mi fa sentire in imbarazzo. 
Ma poter regalare qualcosa, quello si. Quello mi piace davvero. Lo adoro. Soprattutto poi se è qualcosa che ho fatto io.

Immagina quindi quando posso regalare qualcosa a te. Immagina se puoi, la gioia che provo se tu, mentre apri e guardi il regalo, esprimi gioia.
Per me è un'estasi. Un tripudio di sentimenti che mi pervadono e che mi inebriano.

Per me il regalo non è un mezzo per conquistarti. Non è un modo per comprarti.
Non potrei mai cercare di comprarti. Non esistono soldi al mondo per poterti comprare. Tu sei troppo preziosa. Hai un valore troppo alto per poter essere comprata.
I miei regali sono solo una ennesima dimostrazione del mio egoismo. Perchè io giosco nel donarti qualcosa e ho bisogno di quella gioia per vivere. E poi, mi servono per farmi perdonare. Farmi perdonare del mio amore impossibile per te. Farmi perdonare se e quando ti faccio sentire in colpa.

Tu, nella mia situazione non hai colpe. Non sei tu ad avermi chiesto di innamorarmi di te. Non hai mai fatto nulla per farmi innamorare. Non mi hai illuso. E io non mi sono mai illuso. Ho sempre saputo che non era possibile. La mia mente lo sa. Fin lì tutto a posto...
E' il mio cuore che invece non lo accetta. Non vede motivi per cui il suo amore non dovrebbe trovare soddisfazione. E' lui che mi fa impazzire, bruciare. E' lui che mi tiene sveglio la notte, che mi rende agitato il giorno... 

E io allora vorrei morire. Vorrei lasciarmi morire affinché il mio cuore cessi di gridare. Cessi di annebbiare la mia ragione. Cessi di farmi soffrire inutilmente. Spegnerlo per sempre.
Ma tu non vuoi. Non mi lasci. E scrivendomi, è come se prendessi la mia mano per farmi ragionare. Per farmi rinsavire...
...e io, chino il capo ed obbedisco perché ti amo.

lunedì 25 maggio 2015

Rinunciare...

Nella mia vita ho affrontato molte sfide.
Alcune le ho vinte. Altre le ho perse. Di tutte, ne porto i segni addosso. Alcuni evidenti, altri più nascosti, ma forse, proprio per questo, più profondi e più dolorosi.
Sono ferite che ancora sanguinano. Che forse non potranno mai rimarginarsi.
Del resto, ormai ci sono affezionato. E' anche grazie a loro che io sono lo scemo che oggi ulula alla sua luna.

Fino ad oggi, non ho mai rinunciato a niente. Quando ho sentito il bisogno, quello vero, di fare o avere qualcosa, ho utilizzato tutte le mie energie per ottenerla. Senza rinunciare. Senza arrendermi. Difendendo con le unghie e con i denti la mia necessità.

Poi ho incontrato te.
L'amore della mia vita. La vita per cui vale la pena perdere la vita.
La sfida impossibile. I miei mulini a vento.
E io non so rinunciare. Non so rinunciare ad amarti e ad ottenere il tuo amore.
Ma non posso vincere. Non posso averti. Lo so. Mi è lampante ogni volta che parliamo e ricadiamo sull'argomento.

Allora provo a imparare a rinunciare. Ma non riesco. E questo mio fallire mi riempie di rabbia.
Ce l'ho davanti agli occhi il motivo per cui tu non sarai mai mia. Lo vedo tutte le mattine quando mi guardo allo specchio. Dovrebbe essere così semplice capire. Deporre le armi. Arrendersi.
Invece nulla. Vado avanti imperterrito a cercare se possa mai esistere una strada che mi consenta di unirmi a te. Per sempre.
Ma non esiste. Solo se tu cadessi nella follia postresti mai pensare una cosa simile. Ma tu sei tutt'altro che folle.

E allora io vorrei fare l'unica rinuncia di cui so di essere in grado.
Rinunciare a vivere. Non uccidermi. Semplicemente lasciarmi morire. Come una foglia che si abbandona al vento. Abbandonarmi alla morte. Tanto tutti siamo destinati alla morte.

Ma tu non me lo consenti. Non vuoi.
E io ti amo. Perchè io sono nato per questo...

mercoledì 20 maggio 2015

Il vento...

Io odio il vento...
Odio me stesso e poi il vento.
Si perché lui è tutto ciò che non sono io.

Lui è libero! lui è forte!
Può andare ovunque. E non c'è ostacolo che lo possa fermare.
Non lo puoi giudicare dall'apparenza, perché il vento non lo vedi. Puoi solo vedere le conseguenze del suo passaggio.

Può creare Energia, gonfiare le vele per spingere le navi, fare girare le macine di un mulino.
Quando soffia impetuoso fa tremare i vetri... oscillare i grattacieli.
Quando poi si trasforma in tornado, nulla gli resiste.
E' in grado di creare come di distruggere...
Increspa le onde, smuove i mari.

Il vento è aria. E' vita ed è morte. E' libertà.

E io non sono nulla di tutto questo... non sono vita ... non sono libertà. Non voglio essere morte.

E mentre penso a tutto questo, guardo una foglia trasportata dal vento e penso al suo volo. Al suo esser portata ovunque dalla volontà del vento. Vorrei essere davvero il vento.  Libero di viaggiare, libero di venire da te. Libero di scompigliarti i capelli... mentre io non riesco a raggiungerti neanche solo per vederti e parlarti.

E allora lo invidio perchè ti amo.

martedì 19 maggio 2015

Il mio quinto elemento...


Io non sono più un gran credente.
O meglio, credo in Dio, ma non nella chiesa.
Mi dicono che non sia possibile disgiungere l'uno dall'altro.
Io mi permetto di avere le mie idee in merito. 
Lo ringrazio per il creato, per ogni creatura con cui ha popolato il nostro mondo e perché è  stato scritto che ...

"Dio creò l'uomo a sua immagine... maschio e femmina li creò."
"Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto.
Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo."
...

Io credo che proprio in questo brano sia espresso il grande capolavoro della creazione.

E in te io riscopro la meraviglia di questo capolavoro. Tu per me ne sei l'essenza. Vedo ogni giorno la tua forza. Ti osservo proseguire il tuo cammino senza perdere mai la strada che ti porterà a raggiungere i tuoi obiettivi, così come vedo la tua fragilità. Tu sei per me "la donna". La donna che è così fragile se lasciata da sola, così bisognosa di essere difesa e protetta, ma così forte da essere in grado di portare in se il dono della vita... custodirlo e proteggerlo. Solo voi donne siete in grado di poter dare la vita. In tutti i sensi. Solo voi potete e sapete essere madri.
E io vedo in te "il Quinto Elemento".
L'essere supremo in grado di salvare la mia anima. Il fine stesso del mio vivere. La fonte della mia vita. In grado di gioire e di soffrire per gli altri.
Sei la bellezza della natura e la sua forza. In quanto donna e molto più per come sei te.
Ti amo con tutte le mie forze e il mio cuore.
Mi innamoro del tuo pensiero. Della tua bontà. Del tuo scherzare e del tuo saper essere seria. Mi innamoro di te anche quando giochi. Del tuo essere ferma e risoluta quando serve. Ti amo in ogni tuo aspetto. In tutti i tuoi pregi e in tutti i difetti che spero di poter scoprire.
Amo la tua insicurezza e la tua forza.


Amo la donna che sei e, sono sicuro, amerò la donna che diventerai.
Spero di poter accompagnare a lungo il tuo cammino.

Tu sei il mio sole. E io sono solo un inutile piccolo satellite che nella sua orbita ti ruota intorno e riceve da te la forza per andare avanti. Per proseguire il suo cammino. Senza  te sarei semplicemente disperso nel mio buio universo. E la mia orbita non mi consentirà mai di unirmi a te.

Del resto, se uscissi dalla mia orbita, potrei solo perdermi o bruciare.
 
Non potevo mettere le tue foto... non me ne vorrai se quindi ho scelto lei per corredare questo mio ululato.
Le foto, prese da internet, sono tratte dal film "Il quinto Elemento"...

P.S.
Ti amo.

lunedì 18 maggio 2015

Il cuore sa...

La vita è una continua evoluzione...
Si nasce, si cresce, si matura, si muore. Chi più in fretta, chi più lentamente, ma tutti attraversiamo all'incirca le stesse fasi.
Prima siamo bambini, fanciulli... poi adolescenti... poi ragazzi e finalmente adulti. Ma alla fine vecchi. E tutte queste fasi sono spesso accompagnate da un amore.
Inizi con l'amore innocente dell'asilo... poi, chissà in quanti, innamorati della maestra alle elementari.
Si perché anche quello è un classico del maschio... chissà, forse perché al di fuori della mamma, quella è la prima dominatrice... Un'estranea a cui si deve obbedienza assoluta.

Poi da adolescenti il primo amore... quello che ci fa sognare. Quello  che ci fa arrossire quando la incontriamo nei corridoi della scuola. Che fa battere il cuore quado recuperiamo il coraggio per rivolgerle la parola. E intanto cresci... passano gli anni e magari non era quell'amore adolescente la ragazza giusta e dopo incontri quella giusta. Alla fine ti sistemi, ti sposi e hai dei figli.
Potresti pensare che hai finito con le tribolazioni d'amore. Si, perché per arrivare a questo non sempre è andata bene... a volte il percorso è stato sofferto. Hai ricevuto dei si di cui non ti fregava nulla e dei no da chi avresti a tutti i costi voluto fossero "Si".

E proprio con questi no, alla fine ti adatti ad accontentarti di un Si che rappresenti la fine. La stabilità che tanti ti hanno augurato e che anche tu speravi di poter ottenere. Una stabilità che ti accompagni per il resto dei giorni. Nel mio caso, anche se sai che le fondamenta non sono così stabili. Ma pensi che ormai lo hai fatto e che stop, non ci sarà più spazio per nessun altro amore nella tua vita. Anche se questo non era un vero amore.

E ti ritrovi magari anche padre, cercando  di convincerti che hai fatto la cosa giusta con la persona giusta. Anzi, ne sei davvero convinto.
Si, sino a quando non la incontri davvero. Non serve neppure una carezza o un bacio per farti innamorare. Bastano due parole per far collare il tuo castello di carte e capire che non hai ancora finito. Per trovarti ancora un volta catapultato in quell'amore che credevi fosse solo dell'adolescenza.
E il tuo cuore ti stupisce perché batte ancora una  volta il tempo. Misura quanto tempo è passato da un suo messaggio all'altro. Da quanto non la senti. E quando questo intervallo è troppo lungo ti fa provare ancora le sensazioni di quegli anni. E al tuo cuore non importa quanti anni hai o quanti anni ha lei. Vuole solo comandare lui. Perchè sa di avere ragione. Lui ha saputo aspettare che finalmente arrivasse il suo momento e adesso che è arrivato non accetta rimproveri.

E li capisci che solo il cuore sa...
Chini il capo e ancora una volta scrivi "ti amo"

giovedì 14 maggio 2015

Non mi sopporto...

Niente da fare.
Io ci provo da una vita ad andare d'accordo con me stesso... ma non ci riesco.
Non riesco a trovare un equilibrio dentro di me.
Devo per forza trovarlo fuori.
Deve esserci al di fuori di me qualcosa che attira completamente la mia attenzione distogliendola da me stesso... perchè io non mi sopporto.
Non mi sono mai sopportato.
Non mi sopportavo da piccolo perché ero timido così come non mi sopporto adesso che piccolo più non sono.

Poi ti ho incontrato. E non ho più pensato a me. Esisti solo te. Almeno finche non succede qualcosa che mi ricorda che non sei destinata a me.
Perchè allora tutto crolla. Il mio mondo, costruito su fondamenta paragonabili a un castello di carte, crolla rovinosamente e io allora mi trovo nuovamente nel baratro. Solo con me stesso.

Incapace di accettare che per te non esisto solo io. Lo capisco ma non lo accetto... e così come sempre non mi sopporto. Non posso sopportare una persona come me. Così illogica, così controversa e così contorta. Eppure la vita lo so che di per se  non è ne semplice ne complessa. Siamo noi a decidere come sarà, con le nostre scelte, con le nostre azioni... sapendo accettare i nostri limiti.

Purtroppo io non sono in grado. Non so non desiderarti. Non so fare a meno di porti davanti a tutto e tutti. Non so rinunciare all'idea di poter essere tuo ed essere ricambiato. Così, ogni volta che mi torna lampante l'impossibilità di tutto questo, vorrei punirmi per il solo averlo pensato, immaginato, sperato.
E' triste non poter essere la tua ragione di vita così come tu lo sei per me. E ogni volta che ho lampante la prova che esiste una ragione di vita anche per te e non sono io, esplode in me forte il desiderio di scomparire. Di sciogliere ogni legame. Di annullarmi.
Perchè non è possibile che alla mia età io non sappia rinunciare a te. Accettare che non posso amarti.
Imparare solo a volerti bene. E invece, mentre aumenta la mia sofferenza, aumenta il mio desiderio di te. E ti vengo a cercare. Con ogni mio mezzo. E divento il mio carnefice, il mio aguzzino. Perchè io non sono in grado di rassegnarmi e rinunciare a te. Ma sono in grado di rassegnarmi a soffrire così per te tutti i giorni della mia vita e a sperare che siano tanti. Perchè anche se non amo soffrire, io voglio stare con te a lungo. Il più a lungo possibile.

E nel mio essere paradossale e contraddittorio finisco come sempre per confidare proprio a te questi pensieri. Tu che dovresti essere l'ultima persona al mondo a sapere dei miei conflitti interiori, sei sempre la prima. E anzichè allontanarmi da te, vieni in mio soccorso...

...e io ti amo.

mercoledì 13 maggio 2015

Indesciso...

Non sono mai stato uno dalla decisione pronta.
Tolti determinati settori in cui ho veramente esperienza e quindi non devo stare troppo a pensare, fatico a decidere. Si, perché ci sono decisioni da prendere in ambiti "allenabili" e allora è un attimo... come la risposta ad uno stimolo. Ma in altri ambiti, non esistono simulazioni. Non si può creare prima il caso per preparare anticipatamente la risposta.
Spesso allora lascio all'istinto. L'istinto non pensa. Agisce.

Ma se il problema si sposta sul sentimento? cosa deve decidere in quel caso?
Il cuore? La ragione? Un mediatore?

Io sono quì. Sono disarmato. Forzatamente e volutamente disarmato.
Messo a nudo. Nessuno schermo che mi protegga.
Non so cosa decidere.
Non so rinunciare a te. Ti ho cercata per così tanti anni che adesso che ti ho trovata non posso perderti. Sei unica. Sei tu. Ultimamente non faccio altro che dirtelo. Perché io non ho bisogno di essere convinto di quanto tu sia speciale. Io lo so. Per questo ti desidero più della mia stessa vita. Sei tu a non sapere quanto sei speciale.

E in tutto questo nasce la mia indecisione. Già, che strano.
Perché io non so rinunciare a te. Ti amo perdutamente. Tu non vuoi e non puoi accettare il mio amore. Puoi solo volermi bene. E io so di non meritarti. Tutto questo crea in me un vortice di emozioni forti. Che gridano e stridono tra loro. Il mio egoismo che ti vorrebbe mia, solo mia.
Mia 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, 365 giorni all'anno per tutti gli anni che mi restano da vivere.
Il mio cuore che impazzisce ogni volta che tu ci sei, non chiederebbe di meglio.

La mia ragione vorrebbe che io mi allontanassi da te. Perchè lei sa che non potrà mai esserci nulla. Perchè è normale che sia così. Perchè non mi ha mai visto così.

E io soffro. Soffro perché ogni volta che la ragione e la disperazione prendono il sopravvento, mi spingono ad allontanarmi. Ma alla fine io non so stare lontano da te. Neanche quando vorrei riuscire a farlo. Perchè lontano dalla tua luce io non esisto, torno ad essere un'ombra nell'ombra.

Ti amo.
So solo questo.
So solo che sono malato di te.
Ma non voglio cure. Perché la cura sarebbe più dolorosa della malattia.
Curarmi sarebbe come uccidermi.

martedì 12 maggio 2015

Mi manchi...

Non ti ho mai incontrato di persona...
Non ne ho mai avuto la possibilità. Anzi no, a dire il vero tu me ne avevi offerto la possibilità, ma io non ero pronto. E' stata dura per me quel giorno rinunciare a raggiungerti e restare a casa. Quanto ho patito... lo rimpiango ancora adesso, e quando ci penso, mi fa male.
Strana la vita... non ti ho mai incontrato eppure io non so stare senza di te in questo mondo virtuale che ci unisce.
Mi sono innamorato di te senza neanche accorgermene. Leggendo poche frasi. Senza sapere che aspetto avessi. E' stato un colpo di fulmine. Giorno dopo giorno si è instaurato con te un legame che mi ha reso dipendente da ogni tua parola. da ogni tuo cenno. Dalla tua esistenza.
Io ormai vivo solo se tu ci sei. Quando tu sei assente io cesso di esistere.

E... oggi mi manchi. Ogni tuo silenzio mi opprime più di qualunque altra cosa. Il tuo silenzio mi grida nella mente. E io allora cerco di scacciare questo silenzio.
Ho anche provato a rientrare su un social per te. Speravo almeno così di poterti sentire più vicina. Ma era ancora presto. Ho sbagliato. Sono stato travolto dalle immagini e sono sprofondato ancora di più nella mia desolazione. E il tuo silenzio ha ripreso a gridare ancora più forte. E io non riesco a farlo smettere.
Quanto darei per poter essere con te durante i tuoi silenzi,

Mi manchi.
Mi manca la tua voce. Mi mancano i tuoi messaggi. I tuoi "ti voglio bene" contrapposti ai miei "Ti amo!"
E allora io ti lascio questo mio ululato disperato... ...un ululato a te che sei la mia luna, il mio sole e la mia stella.

Ti amo.

sabato 2 maggio 2015

Tu...

Tu sei la mia luna, il mio sole,  la mia stella polare.
Tu sei il mio mare in burrasca quando non ti sento, il mio cielo sereno che mi avvolge e rassicura. 
Tu sei il sussurro dolce del mio cuore e il mio disperato grido alla vita,  il mio sogno,  il mio desiderio più grande,  la cosa più preziosa che io ho e che allo stesso tempo non avrò mai.
Sei l'amore che mi alimenta e spinge ad andare avanti, così come il fuoco che mi consuma.
Sei la  forza che mi sostiene e la mia più grande debolezza.
Non potrò mai fare a meno di te, morirei.

venerdì 1 maggio 2015

Lo scemo e la luna

Nella mia vita arrivare secondo è ormai una consuetudine.
Arrivo secondo anche quando corro da solo.
Con te, poi, proprio non ci sono speranze. Sono fuori classifica.
Tu non sei una gara, una competizione, lo so, ma se lo fossi, beh io sarei un fuori quota.
Fuori posto, fuori tempo, fuori quota.
Lo sai, ormai te l'ho ripetuto allo sfinimento...
Io ti amo, al di là della ragione e di ogni possibilità.
Ti amo anche se non si può, anche se non posso aspettarmi nulla.
Ti amo come solo uno scemo può amare.
Perchè non ho la ragione a filtrare il mio cuore. Lui spadroneggia e grida.
Come grida quando non ti sente. E per il mio cuore, anche il tuo silenzio grida.
Ha preso il sopravvento e adesso io non ho più filtri.
Mi ritrovo come un novello Don Chischiotte a lottare le mie battaglie contro mulini a vento che scambio per giganti. Ma questi giganti non si possono combattere e non si possono sconfiggere. E tutte le volte finisce che io mi ritrovo con le ossa rotte e tu che cerchi di rincuorarmi. E non mi basta esserci cascato una volta. Perché, ci ricasco sempre... prima costruisco i mulini, poi li trasformo in giganti e poi, lancia in resta e ronzinante al galoppo, mi ci vado a schiantare contro
Adoro le tue parole che cercano di farmi superare l'esito dello scontro. Adoro la tua dolcezza.Adoro te, la tua essenza. Ti adoro oltre il tuo aspetto fisico, oltre la tua disarmante bellezza.
Adoro la tua forza e insieme ad essa la tua fragilità.
Così, quando mi ritrovo con il cuore colmo di parole e non so dove sfogarle, come uno scemo le affido a questo blog.
Come il lupo, anche io emetto il mio ululato alla luna.
A te, che come la luna resti immobile e immutata al tuo posto.
Che come la luna per il lupo, lasci che io ti gridi il mio amore, mentre rischiari la mia via nella notte buia della mia vita e prosegui il tuo cammino.

mercoledì 29 aprile 2015

Distanze...

Che brutta cosa la distanza.
Tu eri a casa malata e io non potevo raggiungerti per aiutarti.
Sono troppo distante.
Se fossimo stati vicini sarei venuto ad accudirti, a farti da infermiere.
Mi sarei incaricato io di tutti i tuoi impegni, le tue incombenze.
Ti avrei preparato la colazione, il pranzo, la merenda e la cena.
Mi sarei occupato delle pulizie.
Ti avrei guardato dormire.

Quanto vorrei poter vegliare sul tuo sonno.
Poi ogni tanto appoggerei le mie labbra alla tua fronte per controllare se hai la febbre o no.
E ne approfitterei per darti un bacio.
Sarei felice.
Si, nulla potrebbe rendermi più felice.

Invece sono quì...
A centianaia di km di distanza e non mi è possibile arrivare da te.
E... ...sono triste.

La mente allora mi va ai progressi della tecnologia.
La nostra distanza geografica è colmabile in "tempo zero" con i moderni mezzi di comunicazione.
Qualunque sia il numero di chilometri, prendi il cellulare, componi il numero e parli.
Chiami o addirittura videochiami.
La distanza è annullata.

Ma con il corpo non puoi spostarti così velocemente.
No. In questo campo siamo ancora in alto mare.
I tempi di viaggio rimangono alti... a meno di non volare.
Servirebbe il teletrasporto.
Oppure non avere impegni e poter viaggiare senza curarsi del tempo.
Già, il tempo ci riporta alla mia personale nota dolente.



Si, perché la peggiore distanza é quella che si misura con il tempo... con gli anni.
Stavo pensando che due persone con la nostra differenza d'ètà, è come se geograficamente fossimo, come dicono gli astronomi, ad anni luce di distanza.
Una distanza incolmabile con i mezzi odierni.
Si, perché la distanza "nel tempo" non è colmabile. Non abbiamo nulla in grado di azzerarla. Nulla che mi consenta di ridurre quel maledetto tempo che ci separa.
Una distanza che poi solo a me forse interesserebbe azzerare. Si, perchè io sono quello innamorato.
Quello che diventa triste se non ti sente. Quello che ti cerca in continuazione. Quello che vorrebbe regalarti la luna.
Quello che ti vorrebbe più di qualunque cosa abbia mai voluto nella mia vita.
Quello che non riesce a mediare il cuore con la ragione.
Quello scemo.

Tu mi vuoi bene. Non è cosa da poco ma non è la stessa cosa.
Io vorrei che tu mi amassi quanto io ti amo. Ma solo uno scemo come me si innamora grazie a poche parole.
Le persone sane di mente prima si conoscono, poi, forse, col tempo, si innamorano.
Quindi, non credo cambierebbe nulla se abbattessi la barriera del tempo, ma... vorrei ugualmente che si potesse.

E così mi rassegno tristemente ad affidare i miei pensieri a questo blog.
A sperare in un giorno in cui potrò passare del tempo con te.
Tempo che, per quanto potrà essere lungo, non sarà mai abbastanza.

Finché mi rimarrà un filo di vita, un battito del mio cuore, io continuerò ad amarti e desiderarti.
Perché non so farne a meno. Perché non posso farne a meno.
Perché non voglio farne a meno. 

domenica 26 aprile 2015

Fuori tempo...

Passa il tempo...
Passa e non me ne rendo conto...
Sono stato così indaffarato a correre dietro il nulla che mi ritrovo di colpo alle porte dei cinquanta.
Allora inizio a tirare le somme...
Inizio a guardare cosa ho ottenuto correndo così... cosa ho perso per strada e...
...realizzo che io sicuramente ho perso il senso del tempo.
Non riesco a  vedere i segni del tempo su di me.
Mi sembra sempre di essere rimasto lo stesso...
Mi sembra ieri che dopo l'ennesima grande delusione... sono scappato...
Poi il tempo per me si è fermato... in tutto quello che è successo dopo non c'è più il suo scandire.
Ricordo le date, ma sono numeri privi di significato.
Io vivo fuori dal tempo.
I miei sentimenti dominano su tutto e piegano tutto il mio essere, non il tempo.
Quando mi guardo allo specchio io non vedo il tempo.
 
Ma non è così agli occhi degli altri.
Il tempo è passato e ha lasciato i suoi segni. Anche se io non li vedo, i segni ci sono. Eccome.

E mentre io continuo la mia vita rincorrendo il nulla, accade l'inaspettato.
La mia vita si incrocia con quella di una persona speciale.
Poche parole scambiate per caso. Apparentemente insignificanti, ma al tempo stesso sufficenti per far risvegliare il mio cuore.


E' rimasto assopito per anni. Molti anni. Anni nei quali comunque ha continuato a cercarla.
In uno sguardo, in una parola, in un gesto.
Ha aspettato così tanto di incontrarla che adesso non accetta intromissioni.
Scalcia, sgomita e cerca di farsi spazio.

Lui è sicuro. E' lei che cercava.

Peccato che la vita non sia un romanzo d'amore. Non sia un film dal lieto fine scontato. Una storia in cui tutti vivono felici e contenti.
Non basta essere innamorati per essere ricambiati.
L'amore non solo va conquistato piano piano ma... bisogna innamorarsi in due.
Non può essere tutto solo da una parte.
Non basta dire "Ti amo".
Dirlo, scriverlo, ripeterlo.  Gridarlo.

Tristemente mi rendo  conto che... sono fuori tempo.
Nulla potrà mai colmare la distanza che ci separa. Perchè proprio quella segnata dal tempo è l'unica a cui non si può porre rimedio.
E allora rimane solo da sperare che tutti quei folli che credono in una vita oltre la morte o nella possibilità di rinascere ancora, abbiano ragione.
Perché mi fa impazzire pensare  che io abbia a disposizione solo questa vita in cui non potrò stare con lei.
Non è giusto.

Quindi mi affido alla speranza di un'altra vita in cui poterla nuovamente cercare, incontrare, sperando che sia la vita in cui io potrò vivere al suo fianco.
Oppure una vita oltre la vita, in cui la mia anima e la sua si possano unire e non ci sia più il vincolo del tempo.
Il tempo tiranno che governa tutto, che segna l'inizio e segna la fine.
L'inizio di una vita, l'inizio di una storia d'amore, la loro fine.
La fine di tutto

Ancora una volta mi rendo conto di avere ottenuto ciò di cui avrei potuto tranquillamente fare a meno e di non poter ottenere ciò che mi avrebbe potuto veramente rendere felice.

venerdì 24 aprile 2015

Come il primo gelato...

Vi capita mai di provare sensazioni che vi riportano ai tempi dell'infanzia?
Magari per un sapore?
Ad esempio io ho un ricordo del sapore dell'anguria mangiata da bambino, che è molto più intenso del sapore dell'anguria odierna.
E tutte le volte che mangio l'anguria, immediatamente vengo riportato da quel sapore al ricordo di quel tempo.

Per me l'anguria era il 2 luglio...
La strada che si riempiva di bancarelle per la festa.
E lì, in un lato della strada, il venditore di angurie... Intere, o a fette da mangiare proseguendo la passeggiata in mezzo a quella bolgia di persone.

Era la festa delle famiglie.
Tutti per strada... Papà, mamme... bambini con il palloncino legato al polso.
Quando ci penso, mi sembra ancora di sentire quel vociare nelle orecchie.

 Poi ci sono le sensazioni legate a stati d'animo improvvisi.

Ad esempio, quando provo un attimo di felicità improvvisa.
Perchè magari ho ricevuto un suo messaggio... una sua foto...
oppure sono riuscito a fare qualcosa che la può rendere felice (e io divento subito felice)

Ecco, queste gioie improvvise mi riportano in mente il gelato.

Oggi giorno il gelato, quello vero, quello artigianale,  lo puoi  mangiare tutti i giorni.
Quando ero bambino io, nel mio piccolo paese, il gelato c'era solo d'estate.
Quello artigianale, quello buono era quello di "Stellin".
Negli altri mesi si limitava alla vendita di  caramelle, torroni... zucchero filato.

Solo a primavera inoltrata e d'estate Stellin usciva con la sua "ape frigo" a portare il gelato per le strade del paese.

Ti accorgevi che era arrivato il momento, perchè finalmente apriva la serranda del suo laboratorio.
Se eri uno dei bambini fortunati del vicolo, potevi entrare e guardarlo lavorare mentre con pazienza miscelava gli ingredienti per fare il suo gelato. Pochi gusti. Semplici. Genuini.


Quando finalmente arrivava per me il momento del primo gelato della stagione, quel gelato aveva per me un gusto particolare.
Era il più intenso.
Il più buono.
Forse perchè il più desiderato.

La gioia che provavo quando lo mangiavo era unica.
Intensa. Così intensa che mi accompagnava tutta la giornata.
A volte cercavo anche la conferma in mio fratello... "ma quanto era buono?"
E lui annuiva.
Quello era il gelato più buono.
Per tutto l'anno sarebbe rimasto il gelato più buono.
Sarebbe rimasto il sapore della gioia. Della felicità.

Adesso c'è lei
Lei è l'unica che ormai mi regala le piccole grandi gioie che mi riportano a quel gelato.
Lei è il gelato più buono della mia vita.
L'unico che non potrò mangiare.

Ma lei è così speciale che mi rende felice per il solo fatto che c'è e per quel poco di se che condivide con me.

Perchè non c'è nulla che io possa dire o fare... nulla a cui io possa rinunciare per avere in cambio lei.

Ma si sa... nella vita spesso otteniamo ciò di cui potremmo fare a meno e ...
  ...  questa è la mia vita.

giovedì 23 aprile 2015

Ti amo...

Se "ti voglio bene" è una frase per tutte le occasioni, forse non si può dire altrettanto di "ti amo".

"Ti amo" è impegnativa. È una bomba a orologeria.

Quando la dici dovresti essere sicuro di quello che fai.
A volte penso che ci vorrebbe un esame... una licenza da ottenere per poterlo dire o ancor peggio scrivere.
Come tutte le armi più pericolose, non hai mai la certezza di ciò che scateni.

Se "ti voglio bene" è una dichiarazione di pace, "ti amo" è una dichiarazione di guerra.
Da sola, può far scatenare un'infinità di reazioni diametralmente opposte.
Gioia... stupore... rabbia... ardore... amore

Amore... una parola piccola e potente.
L'amore in tante occasioni ha deciso le sorti di una vita.
In tanti racconti ha fatto compiere imprese epiche... ha fatto scalare montagne... combattere draghi... vincere la morte

Io "Ti amo" l'ho usata poco. Molto poco. Forse in maniera poco opportuna.

Ricordo la prima volta. La ricordo come e forse meglio del primo bacio.
Ricordo quanto ero spaventato mentre la pronunciavo.
Anzi terrorizzato.
Mi era uscita inaspettata... di getto...
Non mi sembrava neppure di essere io a dirla.
Un "Ti amo" impreparato... non c'era passato neanche un "ti voglio bene" a preparargli la strada.

Mi ha dato modo di vivere un periodo bellissimo... Intenso... breve...
Grande felicità, che poi, come a volte succede è sfumata via.
Ha lasciato un vuoto.
Ma si sa... a volte va così.

Poi sono tornato al più pacifico "ti voglio bene"...
Meno impegnativo.
Molto più semplice.

Molto più semplice per gli anglofoni... "I love You"... va bene per tutte le stagioni...

Adesso che ho un certo numero di anni alle spalle, sono tornato a desiderare di poter dire "Ti amo".
Poterlo dire liberamente.
Poterlo gridare.
Perchè la persona a cui vorrei poterlo gridare non è da "ti voglio bene".
E' da ""TI AMO!!"
Non un ti amo semplice, ma da un "Ti amerò oggi, domani, tutta la vita... e se esistono altre vite, anche in quelle... e se l'anima è immortale, anche per l'eternità la mia anima proseguirà ad amarti"

Detto così sembra quasi una maledizione.
Ma tanto non posso. Forse perchè non è più il mio tempo.
Forse.
O forse sono solo io che sono quello sbagliato.

Di una cosa sono certo.
Lei è quella giusta.

Ma si sa... nella vita spesso otteniamo ciò di cui potremmo fare a meno, guardiamo allontanarsi ciò di cui non sapremo mai fare a meno.
E questa è la mia vita.

Ti voglio bene....

Non so se vi è mai capitato di dire "ti voglio bene".
Probabilmente si. Anzi sicuramente.

Io mi sono accorto ultimamente che nel tempo si ha avuto una tendenza ad abusare di questa frase.
Ad essere onesto, non è che l'abbia mai detta così spesso. "Ti amo" poi, l'ho usato davvero poco...
Forse anche troppo poco.

Ti voglio bene... bellissima questa frase. L'abbiamo detta la prima volta da bambini. Alla mamma, al papà... ai nonni...
Crescendo si è estesa a parenti, amici.
Alle persone  con cui ci faceva piacere condividere qualcosa, un sentimento.

Poi abbiamo incontrato la nostra prima persona speciale... il "ti voglio bene" si è trasformato in "ti amo".
A volte sussurrato. La prima volta magari timidamente, arrossendo. Poi sempre con maggior veemenza. 

Ripeto, io, non l'ho usata molto. Sono state poche le occasioni in cui mi sono spinto a dirla... E ironia della vita, tutte le volte che mi sembrava la frase opportuna... beh, non andava come avrei desiderato.

Allora ho iniziato a pensare che forse ero destinato a voler bene, non ad amare... e ho cercato di voler bene.
A volte un po' di più a volte un po' meno. Anche se, quando vuoi bene davvero, mette male misurare "quanto bene vuoi".

Volendo bene sono stato bambino.
Volendo bene sono stato adolescente.
Volendo bene sono diventato adulto (più o meno).
Volendo bene sono diventato compagno, poi padre e infine marito.

Adesso che sono nella parabola discendente della mia vita, ho incontrato una persona per la quale dire "ti voglio bene" non mi risulta idoneo.
Non mi basta.
Non esprime completamente quello che provo.
Dopo anni in cui "ti voglio bene" era il massimo che potevo e che volevo dire.

Ironia della vita, questa, già in partenza è  una delle poche persone a cui non posso dire nulla di più che "Ti voglio bene". Lo so ma... non riesco ad accettarlo


Ancora una volta, tirando le somme, mi ritrovo ad avere ottenuto ciò di cui avrei potuto tranquillamente fare a meno e di non poter ottenere ciò che mi potrebbe rendere davvero felice.


Perché?

Perchè mi serve uno spazio.
Uno spazio dove raccontarmi e raccontare.
Dove annotare tutte le farneticazioni che mi passano per la testa.
Uno spazio in cui non mi interessa di chi legge e di cosa pensa.
Uno spazio in cui io sono io.

Del resto è un blog.
Uno passa... guarda... e se gli piace si ferma. Magari torna.
Se non gli piace oltrepassa....