mercoledì 29 aprile 2015

Distanze...

Che brutta cosa la distanza.
Tu eri a casa malata e io non potevo raggiungerti per aiutarti.
Sono troppo distante.
Se fossimo stati vicini sarei venuto ad accudirti, a farti da infermiere.
Mi sarei incaricato io di tutti i tuoi impegni, le tue incombenze.
Ti avrei preparato la colazione, il pranzo, la merenda e la cena.
Mi sarei occupato delle pulizie.
Ti avrei guardato dormire.

Quanto vorrei poter vegliare sul tuo sonno.
Poi ogni tanto appoggerei le mie labbra alla tua fronte per controllare se hai la febbre o no.
E ne approfitterei per darti un bacio.
Sarei felice.
Si, nulla potrebbe rendermi più felice.

Invece sono quì...
A centianaia di km di distanza e non mi è possibile arrivare da te.
E... ...sono triste.

La mente allora mi va ai progressi della tecnologia.
La nostra distanza geografica è colmabile in "tempo zero" con i moderni mezzi di comunicazione.
Qualunque sia il numero di chilometri, prendi il cellulare, componi il numero e parli.
Chiami o addirittura videochiami.
La distanza è annullata.

Ma con il corpo non puoi spostarti così velocemente.
No. In questo campo siamo ancora in alto mare.
I tempi di viaggio rimangono alti... a meno di non volare.
Servirebbe il teletrasporto.
Oppure non avere impegni e poter viaggiare senza curarsi del tempo.
Già, il tempo ci riporta alla mia personale nota dolente.



Si, perché la peggiore distanza é quella che si misura con il tempo... con gli anni.
Stavo pensando che due persone con la nostra differenza d'ètà, è come se geograficamente fossimo, come dicono gli astronomi, ad anni luce di distanza.
Una distanza incolmabile con i mezzi odierni.
Si, perché la distanza "nel tempo" non è colmabile. Non abbiamo nulla in grado di azzerarla. Nulla che mi consenta di ridurre quel maledetto tempo che ci separa.
Una distanza che poi solo a me forse interesserebbe azzerare. Si, perchè io sono quello innamorato.
Quello che diventa triste se non ti sente. Quello che ti cerca in continuazione. Quello che vorrebbe regalarti la luna.
Quello che ti vorrebbe più di qualunque cosa abbia mai voluto nella mia vita.
Quello che non riesce a mediare il cuore con la ragione.
Quello scemo.

Tu mi vuoi bene. Non è cosa da poco ma non è la stessa cosa.
Io vorrei che tu mi amassi quanto io ti amo. Ma solo uno scemo come me si innamora grazie a poche parole.
Le persone sane di mente prima si conoscono, poi, forse, col tempo, si innamorano.
Quindi, non credo cambierebbe nulla se abbattessi la barriera del tempo, ma... vorrei ugualmente che si potesse.

E così mi rassegno tristemente ad affidare i miei pensieri a questo blog.
A sperare in un giorno in cui potrò passare del tempo con te.
Tempo che, per quanto potrà essere lungo, non sarà mai abbastanza.

Finché mi rimarrà un filo di vita, un battito del mio cuore, io continuerò ad amarti e desiderarti.
Perché non so farne a meno. Perché non posso farne a meno.
Perché non voglio farne a meno. 

Nessun commento:

Posta un commento

Appena possibile il tuo commento verrà moderato. Ti chiedo di avere pazienza... del resto, senza 9 mesi di pazienza non saremmo mai nati ;-)